Carlo Molari, Il cammino spirituale del cristiano. La sequela di Cristo nel nuovo orizzonte planetario, Gabrielli Editori, 2020
“Educare alla consapevolezza della Presenza” (pag. 546) può essere definita in questo modo la finalità della lettura dell’ultimo libro del compianto don Carlo Molari. Potremmo definirlo il suo testamento spirituale, destinato a tutti coloro che non hanno una preparazione teologica e dimestichezza con le questioni inerenti la vita spirituale, ma che si pongono in ricerca e in cammino per un maggiore accrescimento del proprio percorso di una fede adulta, non esente da incertezze, dubbi e momenti di crisi.
Il volume è una raccolta, rivista dall’autore, di pagine trascritte da registrazioni di corsi tenuti dall’autore, che diventano una guida alla meditazione personale, dopo una analisi della Parola, contestualizzata, in chiave evolutiva, nella dimensione della teologia trinitaria , il cui obiettivo è “ accogliere l’azione di Dio in un processo che si svolge nel tempo. È una guida al raggiungimento di una fede dinamica, connessa alle altre “virtù “teologali di speranza e carità.
Il cammino spirituale illustrato dall’autore è strettamente legato alle conoscenze scientifiche attuali e soprattutto viene fatta un’analisi del linguaggio moderno a cui anche la ricerca teologica dovrebbe adattarsi per rispondere alle domande dei credenti.
Le cinque parti in cui è suddiviso il volume possono essere lette in modo indipendenti una dall’altra per la diversità delle tematiche trattate, anche se sono presenti collegamenti che guidano alla visione teologica proposta da Carlo Molari.
Il cammino spirituale argomentato e suggerito potrebbe far pensare ad un percorso di fede individuale, ma lo stesso autore precisa che “Noi dobbiamo metterci insieme per creare le condizioni perché forme nuove di comunità fioriscano” ( pag. 269) e il cambiamento prospettato di una consapevole crescita personale sempre in evoluzione, mai statica e dottrinale, è sempre finalizzata anche al cambiamento del mondo sino a sottolineare: “Siamo chiamati ad esprimere sviluppi della vita spirituale , cioè nuove qualità spirituali, per cui la violenza tra i popoli diventi insensata” (pag 531).