La strage di Barcellona, che a tante altre stragi si aggiunge, ci convoca all'unica azione necessaria e urgente per la salvezza dell'umanità: la scelta della nonviolenza.
Ogni essere umano sa di essere fragile e perituro, ogni essere umano sa che la sua vita dipende dall'aiuto degli altri. Sa quindi che il suo primo dovere è di prestare aiuto alle altre persone, e mai e poi mai privarle della vita.
Non esiste nessun valore superiore che legittimi un'uccisione: il primo diritto di ogni essere umano è il diritto di non essere ucciso, il primo dovere dell'umanità è salvare le vite.
Dove regna violenza non può esservi giustizia, amore, convivenza.
Quando si uccide ogni bene si estingue.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Si cessi di uccidere, si riconosca che una è l'umanità e che ogni essere umano ha diritto alla vita.
Si faccia della nonviolenza l'etica e la politica comune dell'umanità.
Salvare le vite è il primo dovere.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Disarmare ogni struttura e ogni cultura.
Disarmare ogni braccio e ogni cuore.
Solo la nonviolenza può salvare l'umanità.
Questo ci chiede con voce profonda e possente il coro di tutte le vittime: che nessuna altra vittima si aggiunga.
Vi è una sola umanità, che tutti gli esseri umani comprende in una medesima famiglia.
Vi è un solo mondo vivente, casa comune dell'umanità intera.
Dopo Auschwitz e dopo Hiroshima questo sappiamo: che o l'umanità abolirà l'uccidere o l'uccidere estinguerà l'umanità.
La nonviolenza è la via della salvezza comune.