Sergio Poeta se n’è andato. Con leggerezza e discrezione. Ma da quando aveva diciotto anni Sergio è stato dentro via della Dogana Vecchia.
Lui che veniva da una famiglia di militanti del PCI, sua madre era la “gappista” Marisa Musu, subì il fascino di un disobbediente inquieto come Lelio Basso. E così il cosmopolitismo terzinternazionalista in cui Sergio era stato educato, a Mosca come a Pechino, diventò la passione per la lotta e il diritto alla liberazione dei popoli.
Da sempre attento alle vicende internazionali fu animatore e dirigente della Fondazione Internazionale Lelio Basso per il diritto e la liberazione dei popoli accanto a Linda Bimbi e di supporto generoso alle sue iniziative e poi, dirigente della Fondazione unificata sempre sollecito a coinvolgere nuove energie e a stimolare nuove curiosità. Leggere e vivere il futuro da protagonisti collettivi: questo il proposito di un “pasionario” della politica che tuttavia si è sempre nutrito della sana e “laica” concretezza del suo lavoro unito all’insaziabile voglia di conoscere il mondo e le sue contraddizioni.
Grazie Sergio, ci mancherai!