LA PROFEZIA DELLE DONNE, a cura di Paola Cavallari, Effatà editrice, 2023

La finalità dichiarata nell'introduzione al libro è far eco alle voci di profezia femminile nelle varie religioni.

Si tratta degli atti del convegno del 2,12,2021 Trascendenza e esperienza nell'orizzonte di una fede incarnata. La dedica a Elena Pulcini, la filosofa dell'etica della cura, mancata nel 2021 per complicazioni del Covid ci rimanda all'etica della responsabilità e del limite, legata alle relazioni che ci costituiscono, anche quelle con il mondo materiale. "Io mi apro all’altro solo nel momento in cui mi penso come un soggetto in relazione, quindi carente, dipendente, imperfetto, bisognoso di cura. ... L’ecologia è stare in equilibrio tra le nostre azioni e quello che è altro dalle nostre azioni, che va rispettato e di cui dobbiamo prenderci cura".
A partire dalla IV tavola rotonda del convegno Donne e religioni e dal fecondo intreccio con l'Osservatorio Interreligioso Sulle Violenze contro le Donne il testo dà conto della presenza e dei ruoli delle donne nelle chiese cristiane e nell'ebraismo dagli anni 70 a oggi per arrivare a riflessioni di donne musulmane, induiste e buddiste nella realtà italiana. Nella prima parte l'intervento di Cettina Militello ripercorre la presenza delle donne nelle chiese cristiane, del loro sempre maggior accesso agli studi teologici, delle testimonianze martiriali di molte credenti, nell'impegno per un mondo meno ingiusto e invivibile, lo segue e completa il testo di Paola Galletto sulle donne delle Comunità di Base e la loro presenza nelle istituzioni. Interessante la disamina di Sulamit Levi sulle donne nelle comunità ebraiche , apre molti fronti di riflessione quello di A.Trotta, pastora Valdese.
Nella seconda parte rimarco, perché inediti per me, gli interventi di Rukmini Devi sulle donne nell'induismo e nelle comunità emigrate in Italia, con quello di Cecilia Waldekranz Donne nel buddismo theravada.
Un posto a parte l'articolo di Minoo Mirshahvalad, di provenienza scita, "Salvare la fede dal fardello del diritto: uscire dal labirinto del femminismo islamico". La sua disamina delle diverse posizioni del femminismo islamico è una critica serrata alle molteplici posizioni che non ricordano che "La fede richiede la visione del cuore(35.19) " e" per compiere il suo percorso non servono la giurisprudenza, l'attivismo e nemmeno il testo sacro". Una purificazione di cui tutte le fedi hanno estremo bisogno, una conoscenza delle diverse posizioni nei movimenti islamici davvero illuminante per me che ne vedo i riflessi nei dialoghi con le donne arabofone che frequentano la nostra scuola di italiano .
La postfazione di Monica Lanfranco, femminista, non credente, richiama all' inizio un bel discorso di Simona Mafai, con l'appello a essere " sempre infedeli" cioè critiche e responsabili. Come non ricordare che "l'obbedienza non è più una virtù" se vogliamo uscire dalla logica delle guerre, anche quella della sopraffazione tra i sessi?
Dal libro che vuole essere un rilancio dei temi del convegno "emerge potente la vicinanza ai percorsi del pensiero femminista, al di fuori del mondo delle fedi e anche al di là dei confini nazionali, nonostante il focus sia sulle realtà italiane".

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