Emergency è un’associazione italiana indipendente e neutrale, nata nel 1994 per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà. Promuove una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani.
Gli interventi sanitari di Emergency per Gaza partono, come è suo costume, da osservazioni, ricognizioni dirette, fatte sul campo, come il ripudio della guerra, senza se e senza ma, del suo fondatore Gino Strada nasce dalla sua esperienza della guerra, vista coi suoi occhi e toccata dalle sue mani di chirurgo.
Così scrivono gli operatori di Emergency:
“La Striscia di Gaza vive una condizione di assedio da sedici anni, chiusa da muri e recinzioni ai propri confini, con la flotta israeliana che controlla il mare e una presenza costante di droni nel suo cielo. Ora si ritrova in un’escalation di violenza senza precedenti, senza i mezzi necessari a sopravvivere al suo interno, con città che non esistono più, ospedali che non riescono più ad accogliere i feriti, mancanza di medicinali e intere famiglie terrorizzate in cerca di un rifugio.
A Gaza i bisogni sanitari sono enormi e le condizioni della popolazione insostenibili. Gli ospedali locali che ancora sono operativi, oltre a non avere lo staff e i farmaci necessari, spesso sono sovraffollati: in mancanza di altre strutture, i malati si rivolgono agli ospedali anche per necessità che potrebbero essere trattate ambulatorialmente. La situazione nella Striscia di Gaza è critica e la popolazione è allo stremo: oltre alla mancanza di servizi sanitari pesano soprattutto la scarsità di acqua, di cibo e di abitazioni”
Gli impegni operativi per Gaza di Emergency sono due:
• Supporto all’Ambulatorio di Al-Mawasi (Khan Younis)
• Il lavoro per aprire una nuova clinica
Ambulatorio ad Al-Mawasi (Khan Younis)
Da novembre 2024, un team di EMERGENCY offre supporto medico e logistico a un Centro di salute primaria nella zona di Al-Mawasi (Khan Younis), nel sud della Striscia, gestito dall’associazione CFTA (Culture & Free Thought Association), un’organizzazione non governativa e indipendente locale che lavora qui dal 1991 per fornire assistenza alla popolazione palestinese su vari fronti: da quello culturale e dell’educazione, a quello sociale e sanitario
Qui i pazienti possono ricevere gratuitamente cure di base, farmaci e le medicazioni necessarie in seguito a interventi chirurgici.
“L’area di Al-Mawasi, un tempo un’area costiera caratterizzata dalla presenza di locali e normale vita quotidiana, ora è una distesa immensa di campi profughi dove gli sfollati sono accampati in tendopoli. Qui la popolazione vive in condizioni difficili con bisogni che toccano tutti gli aspetti della vita. Da quello sanitario, a quello economico, a quello sociale”. Stefano Sozza, capomissione di EMERGENCY a Gaza
Il team sanitario di EMERGENCY – composto da 2 infermieri e 2 medici – supervisiona l’attività clinica, coordina e forma lo staff locale impiegato da CFTA, 7 colleghi sanitari e non.
Gestiamo inoltre la fornitura completa del materiale necessario a garantire la continuità delle attività.
Nella prima settimana di attività abbiamo visitato più di 800 pazienti. Un terzo sono bambini. Vediamo tante infezioni delle vie respiratorie, patologie gastrointestinali, malattie croniche e patologie cutanee. Un paziente su dieci risulta malnutrito. Giorgio Monti, coordinatore medico di EMERGENCY a Gaza
Il progetto di costruire una nuova clinica
Il nostro team, entrato nella Striscia ad agosto 2024, è al lavoro per avviare i lavori di costruzione di una nuova clinica nell’area di Khan Younis. Abbiamo già individuato un’area adatta e da settimane siamo in attesa della dichiarazione di deconfliction, il processo di riconoscimento che quell’area è e sarà esclusa da attività militari da parte delle forze armate israeliane (IDF).
Nella clinica offriremo primo soccorso, stabilizzazione di emergenze medico chirurgiche e trasferimento presso strutture ospedaliere, assistenza medico-chirurgica di base per adulti e bambini, attività ambulatoriali di salute riproduttiva e follow up infermieristico post-operatorio.
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Le difficoltà nell’accesso delle organizzazioni umanitarie
La possibilità di portare aiuti nella Striscia deve fare i conti con grandi limitazioni nell’accesso delle organizzazioni umanitarie, con le difficili condizioni di sicurezza e con uno spazio umanitario garantito sempre più ristretto.
Durante il mese di agosto l’area umanitaria dichiarata da Israele ad Al-Mawasi si era ridotta da 58,9 chilometri quadrati a circa 46 chilometri quadrati. Oggi (al 29 ottobre) è stata estesa a 68 chilometri quadrati, il 19% del territorio della Striscia di Gaza.
Attualmente, circa l’80% di Gaza è sottoposta a ordini di evacuazione attivi.
Fonte: OCHA (Ufficio per gli affari umanitari delle Nazioni Unite)
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*«Spero che si rafforzi la convinzione che le guerre, tutte le guerre sono un orrore. E che non ci si può voltare dall’altra parte per non vedere le facce di quanti soffrono in silenzio». «Il terrorismo è la nuova forma della guerra, è il modo di fare la guerra degli ultimi sessant’anni: contro le popolazioni, prima ancora che tra eserciti o combattenti». Gino Strada