I "vangeli dell'infanzia" sono un genere letterario peculiare presente nei Vangeli di Matteo e Luca, che descrivono la nascita di Gesù attraverso una serie di simboli, immagini e figure, non come resoconti storici in senso stretto, anche se contengono alcuni dati affidabili. In questi testi viene descritta la situazione della Palestina, soggetta all'Impero Romano e governata da dittatori al suo servizio.
Si narrano eventi particolarmente significativi che circondano la nascita di Gesù: una famiglia "senza lignaggio né pedigree di classe" (come afferma il biblista Jesús Peláez), costretta a rifugiarsi in una stalla dove Maria dà alla luce suo figlio, la persecuzione e l'infanticidio ordinato da Erode, l'emigrazione in condizioni di totale mancanza di protezione, l'incarnazione di Dio non in una figura reale, ma in un bambino nato in una famiglia impoverita, l'annuncio del messaggio di pace comunicato ai pastori in mezzo alla violenza imposta dalla pax romana nei territori occupati, il rivoluzionario canto del Magnificat di Maria che sovverte i valori: Dio rovescia i potenti dai loro troni ed esalta gli umili.
Questa situazione ha somiglianze con il presente: imperialismi, colonialismi, guerre, violenza contro i bambini, le bambine e le donne fino al femminicidio e all'infanticidio, disuguaglianze sempre più profonde, sfratti, migranti, rifugiati e sfollati a cui vengono negati cittadinanza e diritti fondamentali, famiglie con tutti i membri disoccupati, genocidio del popolo di Gaza per mano dell'esercito israeliano guidato da Netanyahu, un nuovo Erode, con oltre 45.000 gazawi assassinati.
La celebrazione del Natale oggi è distante dalle circostanze che circondarono la nascita di Gesù e guarda cinicamente altrove. Nulla a che vedere con la povertà e l'emarginazione che accompagnarono il parto di Maria. Si promuove lo spreco, l'eccesso, il consumismo. Non c'è consapevolezza che la maggioranza della popolazione vive una situazione di impoverimento causato dall'ingiustizia strutturale, mentre aumentano le spese. Lungi dal rispondere solidalmente ai veri e più gravi problemi dell'umanità, li si copre. Lungi dal promuovere una coscienza critica e trasformativa nei cristiani di fronte alle ingiustizie, si tende a generare una coscienza alienante. Lungi dal favorire solidarietà e compassione, le coscienze vengono anestetizzate e rese insensibili alle sofferenze delle vittime.
Si potrebbe dire di più: il Natale è diventato l’oppio del popolo e la mercificazione del sacro. In un emblematico articolo del 1921, Walter Benjamin parlava del cristianesimo trasformato in capitalismo e di questo come una religione di culto senza dogmi. Oggi possiamo affermare che il Natale è degenerato in mercantilismo e neoliberismo.
È possibile recuperare il senso del primo Natale cristiano? Credo di sì. A mio avviso, ci sono tre aspetti da recuperare, oltre alla sua dimensione consumista e assistenziale, nella prospettiva di un cristianesimo liberatore come alternativa. Il primo è l'umanizzazione di Dio nella persona di Gesù di Nazareth, il "Dio umanissimo" di cui parla il teologo Edward Schillebeeckx, i cui principali attributi non sono l'onnipotenza e la trascendenza che non entrano nella storia, ma la compassione verso le vittime. Il secondo è la collocazione di Gesù non nella sfera divina, ma ai margini della società e nel rovescio della storia. Non ha sangue reale, né è un eroe, né appartiene alla casta sacerdotale. È, come afferma John P. Meier, uno dei principali studiosi di Gesù storico, "un ebreo marginale": così nacque, così visse e così morì. La celebrazione della sua nascita è quindi la memoria "sovversiva" delle vittime e degli sconfitti della storia, non la commemorazione dei successi di una mega-star o delle conquiste di un vincitore.
Infine, il Natale è un dispiegamento di fantasia, immaginazione e senso ludico-festivo, che costituisce il contrappunto a un cristianesimo che si compiace nella colpa e nel dolore cercando un senso redentore.
Seguendo questa logica, credo che un altro Natale sia possibile e necessario!
Fonte: El Pais, 18 dicembre 2024
Traduzione con ausilio di Chat GPT