Caro onorevole Bersani,
mercoledì 18 dicembre 2024 durante la trasmissione Ottoemezzo (vedi link) lei ha detto testualmente: “Se il PD non è in grado di fare la sintesi tra umanesimo cattolico e umanesimo laico, si sbattezza, può riposarsi. Perché il PD è nato su questo, perché se qui si uniscono i cattolici, poi si uniscono i laici, allora uno si domanda: allora il PD dov’è?”

Questa affermazione è perfettamente coerente con quanto da lei affermato, a quattro anni dalla nascita del PD, nell’intervista dell’aprile 2011 a cura di M.Gotor e C.Sardo poi pubblicata nel libro Per una buona ragione, dove si ribadisce la necessità di una fattiva collaborazione tra laici di sinistra e cattolici sull’esempio di quanto fecero a loro tempo Aldo Moro e Enrico Berlinguer che quella collaborazione la cercarono anche a costo della vita.
Ebbene, oggi la triste realtà della follia della guerra su molteplici fronti e il rischio di una catastrofe nucleare indicano chiaramente che il momento per quella sintesi tra umanesimo cattolico e umanesimo laico è ormai improcrastinabile e si chiama PACE.
Ora l’umanesimo cattolico trova dal 2013 nel ministero di Papa Francesco non solo un richiamo continuo e autorevole alla pace, ma anche una denuncia coraggiosa ed esplicita delle cause che determinano le guerre in corso.
Ora è il tempo in cui la politica nazionale se vuole veramente la pace, e soprattutto il PD se vuole essere credibile, deve dare attuazione doverosa e urgente all’articolo 11 della Costituzione, così come formulato dai padri costituenti e come sempre più spesso ricorda il presidente Mattarella. E attuare questo articolo significa realizzare quella sintesi tra umanesimo cattolico e umanesimo laico di cui lei parla.
Ora è anche il momento che nel Parlamento europeo i cattolici e i laici di ogni schieramento politico che si fanno promotori di un concreta politica di pace si uniscano per trovare soluzioni concrete per le guerre in corso. Perché la pace è un valore che supera ogni ragione di Governo e di Stato, e promuoverla e proteggerla è innanzitutto un dovere che interpella ogni retta coscienza.
Pertanto non è accettabile che il Partito democratico non sostenga le iniziative di pace che alcuni dei suoi stessi eletti avanzano nel Parlamento europeo, come ad esempio quella della formazione di un intergruppo per la pace.
Promuovere iniziative di pace e preservare la pace significa tutelare la vita in ogni condizione e ad ogni latitudine.
Di fronte all’attuale emergenza antropologica causata, in primis, dal diffondersi di un odio insensato che rischia di sommergere qualunque forma di umanesimo, un partito come il PD avrebbe solo da guadagnare in credibilità se attuasse a livello nazionale ed europeo una vera politica di pace.
Con i più cordiali saluti Etta Ragusa
Grottaglie (TA)

 


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