La rete sinodale che si è data appuntamento ad Assisi, il 22-23 febbraio, è il frutto di un cammino iniziato quattro anni fa da una trentina di associazioni e gruppi di base e, nello stesso tempo, un nuovo inizio promosso da persone, dalla Sicilia al Trentino, che si sentono corresponsabili della stagione ecclesiale.
Ha lavorato per tavoli tematici formulando proposte sulla centralità della Parola di Dio nella vita della Chiesa e nella pastorale; sul rinnovamento delle liturgie; sui ministeri ecclesiali e il ruolo delle donne; sulla visione della sessualità e presenza delle persone lgbt+; sui processi decisionali nella Chiesa; sulla formazione permanente del clero e del laicato; sugli abusi nella Chiesa; sulla trasparenza e gestione dei beni ecclesiastici; sulle comunità immigrate; sul rapporto con la politica; sull’impegno per la pace, la giustizia e la cura della casa comune; sul dialogo ecumenico e interreligioso. Le riflessioni operative dei dieci tavoli sono confluite in un lungo testo finale, rivolto soprattutto alla Seconda assemblea sinodale della Chiesa italiana che si riunirà a fine marzo. Il breve comunicato stampa si è concentrato su tre argomenti ritenuti prioritari e scottanti: il ruolo delle donne nella Chiesa, la presenza delle persone Lgbt, gli abusi sessuali, di potere e di coscienza da parte del clero. Duecento partecipanti erano animati dal desiderio di maturare come Chiesa una reale conversione sinodale, un orientamento nonviolento, una pedagogia conviviale, una pratica di riconciliazione nella verità e nella giustizia. Una chiesa "diversa", come auspicava il papa, per la cui salute abbiamo pregato, il 9 ottobre 2021 all'inizio del cammino comune, citando il teologo Congar. Segno di inquietudine. Forza di liberazione. Annuncio di speranza.
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