Nello splendido giardino della Casa della Pace, a Impruneta (Firenze), sabato 20 settembre Pax Christi Italia si racconta e traccia un orizzonte di impegno possibile, per il presente e per il futuro.
“Il movimento pacifista in Italia: storia, attualità e sfide future” è il tema dell’incontro promosso dal Centro Studi del movimento: tempo di riflessione, di memoria, di sogni e di progetti, ma anche occasione per inaugurare la riapertura della Casa per la Pace, luogo ancora oggi dove i costruttori di pace possano “riparare le tende e ripartire sui sentieri di Isaia”, come diceva don Tonino Bello, allora presidente nazionale di Pax Christi.
Con il convegno si è dato l'avvio a un archivio storico dedicato mons. Luigi Bettazzi e don Tonino Bello, rispettivamente emeriti presidente di Pax Christi Internazionale il primo e di Pax Christi Italia il secondo. Sarà ospitato, infatti, proprio in alcuni locali adiacenti alla Casa per la Pace, un archivio di documenti, lettere, fotografie, quaderni e libri che ricostruiscono alcuni importanti capitoli di storia di Pax Christi Italia che si intreccia fortemente, meravigliosamente, con quella del pacifismo italiano e internazionale.
Erano gli anni – ricordano Franco Dinelli, presidente del Centro Studi e Giuliana Bonino, già segretaria di Pax Christi Italia durante la presidenza di don Tonino e compagna di strada di don Luigi Bettazzi – della Campagna “Contro i mercanti di morte” divenuta poi legge 185/1990 per la trasparenza e la regolamentazione dell’export di armi; della nascita dell’obiezione di coscienza, della Difesa Popolare Nonviolenta, delle Marcie per la Pace di fine anno – da Sotto il Monte in poi; della ricerca instancabile di Pax Christi con tutti gli altri movimenti per la pace di una soluzione nonviolenta ai conflitti, dell’obiezione fiscale alle spese militari, delle lotte nonviolente e agli scioperi alla Base di Gioia del Colle per invitare i piloti degli F16 a non partire per la guerra per Golfo.
Presenti all’evento alla Casa per la pace anche Giancarlo Piccinni, presidente della Fondazione don Tonino Bello, Sara Funara, sindaca di Firenze, che auspica come oggi si possa tener ferma la condanna a chi viola brutalmente i diritti umani, come avviene a Gaza, ma nella prospettiva di non cadere nella catena perversa dell’odio e di vedere sempre e comunque un orizzonte di riconciliazione possibile; il vescovo del capoluogo toscano, mons. Gherardo Gambelli, che ha invitato Pax Christi ad amplificare – a continuare a farlo – la voce di Isaia perché i depositi di armamenti si possano trasformare in granai.
Attesa la presenza e l’intervento del presidente della Cei, mons. Matteo Zuppi: il “para bellum si vis pacem” – ci dice – diventa ora sempre più diffuso, una vera e propria grammatica ineluttabile del nostro tempo sino a parlare di guerra vera e proprio, superando persino la difesa. Quali sfide, dunque, per il futuro? Riprendere in mano le priorità pastorali indicate da papa Leone e, in particolare, lavorare per la pace e la nonviolenza e renderle sempre più sentieri praticabili, perché in ogni diocesi, città, movimenti, si discuta e ci si confronti, si parli e si costruisca “pace e nonviolenza”: “La Chiesa deve diventare una ‘casa della pace’, insegnando a praticare la nonviolenza, il dialogo, la giustizia e il perdono per costruire una società più pacifica” (Papa Leone).
Così, mons. Giovanni Ricchiuti, presidente di Pax Christi Italia, traccia la strada della nonviolenza come via del nostro impegno futuro, eredi di una Chiesa e di una pastorale rivoluzionaria costruita da papa Francesco e raccoglie il testimone e indica, tra l’orizzonte di impegno prossimo del movimento, la campagna per impedire la modifica della legge 185/90 e l’impegno storico di smilitarizzare i cappellani militari. La pace si fa camminando: in piedi, costruttori di pace!
Per informazioni o richieste di ospitalità alla Casa per la Pace: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – 055.2020375