Uno è il commercialista Marco Ardizzone, originario di Messina ma residente a Subiaco (Roma), “soggetto gravato da importanti precedenti giudiziari e di polizia che lo collocavano nell’ambito del gruppo criminale di Gravitelli riferibile a Giorgio Mancuso” (quest’ultimo protagonista delle cronache criminali dei primi anni Novanta, già affiliato al clan Costa e poi collaboratore di giustizia).
L’altro è Carmelo Pullia, “pluripregiudicato per gravissimi reati, anch’egli gravitante nel medesimo gruppo criminale all’epoca alleato con il clan capeggiato dal noto Pippo Leo”, dipendente-supervisore della cooperativa sociale Universo e Ambiente, lavori in affidamento dai Comuni di Messina e Milazzo, dall’Azienda Meridionale Acque Messina (AMAM) e dall’Arsenale della Marina militare.
I due sono legati da un solido rapporto di amicizia, “tuttora molto forte, nonostante i quasi vent’anni di carcerazione patiti da Pullia stesso”, annota la Direzione Investigativa Antimafia. Il ciclone giudiziario scatenatosi in città con la recente operazione Terzo livello sugli affari di una porzione importante del sottobosco politico-amministrativo locale, li ha travolti insieme alla ex Presidente del consiglio comunale Emilia Barrile (prima Pd poi Forza Italia). Nell’ordinanza di custodia cautelare emessa a fine luglio, il Giudice per le indagini preliminari ha contestato in particolare a Barrile, Ardizzone e Pullia “di aver preso parte ad un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di plurimi delitti contro la pubblica amministrazione”. Marco Ardizzone, intimo amico della Barrile, “fa da consigliere e mentore in ogni passaggio della sua vita pubblica e privata”. Dell’esponente politica, Carmelo Pullia né è invece il protettore, “incaricato di tutelarla, con ricorso ad atteggiamenti intimidatori, dalla irruenza dei soggetti appartenenti a vari contesti criminali, con i quali ella veniva a contatto, ed ai quali faceva favori”.
Le indagini sul Terzo livello hanno documentato contatti frequentissimi tra il commercialista e il supervisore coop: i due, in particolare, grazie alla completa disponibilità dell’amica Barrile, provano a piazzare ove possibile stretti congiunti, amici e conoscenti. L’economia peloritana langue come non mai e le possibilità occupazionali sono ridotte al lumicino. L’esplosione dell’emergenza sbarchi a partire dell’autunno 2013 e la gestione sicuritaria dell’accoglienza migranti generano però un’impennata nella domanda di “operatori” e di figure amministrative da impiegare nelle sempre più numerose strutture di ospitalità, attivate in città. Così anche Ardizzone e Pullia, tramite l’allora presidente del consiglio comunale, provano a ritagliarsi un ruolo da suggeritori e promotori di manodopera a basso costo per i centri per richiedenti asilo e quelli per i minori stranieri non accompagnati.
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