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Già avevo parlato del film L’Ora legale di Ficarra e Picone che avevo visto due anni fa (uscito tre anni fa credo), l’ho rivisto pochi giorni fa grazie a Violetta, la figlia di un mio amico, con la quale siamo rimasti a casa ad aspettare suo papà.

Dopo le ripetute ostentazioni religiose del ministro Salvini – dal Vangelo al Rosario – avevo pensato di scrivergli una lettera aperta, secondo la mia antica usanza. Poi erano intervenuti tutti – dall’Avvenire a Enzo Bianchi, ma anche la CEI e perfino il Cardinale Segretario di Stato – e mi sembrava sarebbe stata anche la mia un’ostentazione ormai superflua.

“Mediterraneo mare di pace” è il tema dell’incontro inter-religioso che si è svolto a Taranto mercoledì 10 aprile in un’ala del Castello Aragonese. Un momento di meditazione e di riflessione a più voci con l’obiettivo di invocare una pace duratura nel mar Mediterraneo.

Sabato 4 e domenica 5 maggio u.s., si è svolto nel capoluogo lucano, presso la struttura parrocchiale di S. Anna e Gioacchino, l’incontro del Coordinamento Sud di Pax Christi. Il programma si è snodato in due segmenti: il primo, sabato pomeriggio, si è tradotto in un convegno aperto agli abitanti dell’intera regione e incentrato sullo sconquasso ambientale conseguente alla colonizzazione del territorio da parte dell’Eni, azienda multinazionale creata dallo Stato italiano come ente pubblico nel 1953, convertita in società per azioni nel 1992, attualmente ottavo gruppo petrolifero mondiale per giro d’affari; il secondo dedicato alla socializzazione e condivisione delle esperienze di cui ciascun Punto Pace è stato promotore nel proprio ambito operativo.

«La parola di Dio è come il fuoco,
come un martello che spacca la roccia».
Perciò quando gli disse: «Parti dal tuo paese,
va’ nella terra che io ti mostrerò»,
come poteva Abramo non partire,
come poteva, lui, disobbedire?

Il libro di Tobia è un libro dell’Antico Testamento, che compare tra i libri storici. Di composizione abbastanza tardiva è stato scritto intorno al 200 a.C. 

Uno dei temi che da tempo sono al centro dell’attenzione pubblica riguarda la dignità: in particolare la dignità della persona, la dignità della vita. È un tema che spesso viene legato a condizioni di disabilità gravi e al fine vita, quando le risorse della medicina non sono in grado di garantire in assoluto la sopravvivenza di un paziente e le cui condizioni di vita sono compromesse. Il Parlamento italiano ha da poco introdotto una legge sul fine vita in cui, all’articolo 1, si dice che al centro delle preoccupazioni che hanno generato la legge stessa c’è  la tutela del “diritto alla vita, alla salute, alla dignità ” delle persone.

guerreLa situazione sociopolitica della RDC vista a partire della sofferenza della gente. 

Può accadere di tutto a Messina, città-caserma dove proliferano comandi e infrastrutture militari di tutte le forze armate. Perfino che il giorno in cui è fissato l’appuntamento per il voto per eleggere il nuovo sindaco e il consiglio comunale, qualcuno abbia ritenuto plausibile “riconvertire” a fini paramilitari uno dei rari polmoni verdi esistenti, la “Villa Sabin” che sorge di fronte il Museo Nazionale, più nota tra i messinesi come “Baby Park”, il piccolo parco-giochi per bambini.

Si proietta lungo tutto il XXI secolo la coscienza di appartenere, noi esseri umani, a un’unica universale identità terrestre, dimostrando che ogni parte del nostro mondo, del nostro "villaggio globale" è interdipendente, inter-relazionale, inter-solidale, ossia interculturale. L’invito del filosofo Edgar Morin a educarci a un’appartenenza terrestre universale e di solidarietà tra i popoli è il punto di partenza per un’ educazione alla cittadinanza globale e allo stesso tempo locale, come il borgo di Riace, che dà vita a una cittadinanza attiva e responsabile e capace di grandi trasformazioni in atto anche a livello mondiale, ossia le cosiddette sfide del Terzo Millennio per il diritto alla pace: la lotta alle povertà, il disarmo nucleare, la tutela del clima e dell’ambiente, per citarne alcune.

L'amico Ermanno Allegri mi ha inviato una tristissima notizia dal Brasile. Ossia che il 15 marzo è morto a Goiânia frei Fernando de Brito, il domenicano che si oppose (insieme a frei Tito e frei Betto) alla dittatura militare del 1964 in Brasile sostenendo le lotte di liberazione della sinistra del leader Marighella.


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