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Cari tutti, molti saluti da New York! Jonathan e io siamo arrivati all’ONU per i negoziati sul bando delle armi nucleari, ma altri sono qui da più tempo (Beth, Marie, Mary, Willem, Susi, Jasmin). Inoltre, alcuni di voi seguono da casa gli sviluppi e le informazioni anche per condividerle, quindi è bello dare alcuni aggiornamenti. Sono appena arrivata, ben contenta se altri che sono qui da più tempo potessero anche unirsi a questo messaggio.

La percezione di un’immigrazione montante e drammatica è un dato di senso comune così potente e comunemente accettato da non essere mai posto in discussione. Lo stesso accade per il rapporto tra immigrazione e povertà.

Un'ex detenuta e un ergastolano semilibero si scrivono:  "Avevo già capito che i posti per il paradiso erano pochi, mentre l’inferno era aperto a tutti. E fin da piccolo giurai a me stesso che nella vita avrei lottato con tutte le mie forze per salire in paradiso. Ancora, però, non sapevo che sarei sceso solo all’inferno".
(Dal libro di Carmelo Musumeci “Angelo SenzaDio”)

6° Anniversario di Indipendenza del Sud Sudan

Carissima amica e carissimo amico!  Pace a te! Come stai? Spero bene, e che comunque tu sia sempre in cammino per le strade della vita, nonostante i pesi che essa comporta. Anche questo, tuttavia, è salutare se c’è lo Spirito giusto! In questi ultimi mesi.... 

All’Onu grande successo della comunità civile internazionale e di 122 Paesi disarmisti. Prossimo passo le ratifiche nei vari Stati e l’eliminazione totale delle 15.000 testate esistenti.

Nei prossimi giorni la Camera dei deputati discuterà e probabilmente approverà una nuova legge sulla tortura. Il 14 giugno scorso, al termine di un importante convegno a Roma dal titolo "Legittimare la tortura?", avevamo firmato e diffuso un appello ai parlamentari, per invitarli a non votare il testo uscito dal Senato (e sconfessato dal primo firmatario della versione iniziale, Luigi Manconi), perché confuso, inapplicabile e controproducente. Invitavamo i deputati a tornare alla definizione del crimine scritta nella Convenzione Onu contro la tortura, cioè la versione più seria, equilibrata e condivisa al momento disponibile.

Da tanti mi è stato chiesto di raccontare dove affondano le radici del mio impegno per contribuire ad alimentare la “Fraternità” (nei vari ambiti della vita, nell’agire e pensare politico), così come del perché la intitolazione nella mia città di un Centro al Servo di Dio Igino Giordani. Non è semplice farlo dal momento che dovendo far riferimento a un aspetto religioso della mia vita, ho timore di ferire la sensibilità di amici che si dichiarano atei o di fede rigorosamente laica.

Ad oggi la retorica dell'economia di guerra ha prevalso: basti pensare a quante volte abbiamo sentito dire che questo settore è indispensabile per generare posti di lavoro e creare ricchezza. Eppure gli studi al riguardo ci mostrano esattamente il contrario - come ha affermato Raul Caruso, docente dell'Università Cattolica del Sacro Cuore ed autore del libro “Economia della pace” (ed. Il Mulino) durante l'incontro "Economie di pace - tra scenari globali e scelte quotidiane" organizzato dal Forum trentino per la pace e i diritti umani con il patrocinio morale della regione Trentino Alto Adige.

A volte non vedo un fiore/ sulla collina di Palestina, a rallegrare il giorno
di “Colui che rimane”, accerchiato, assediato, senza acqua, né via.

Ieri sera, una pattuglia dell’esercito nigerino ha aperto il fuoco su un veicolo che trasportava migranti in provenienza da Agadez e in direzione della Libia via Dirkou. Un migrante è stato ucciso e tre altri feriti. Secondo una fonte degna di fiducia, l’autista, pensando ad un attacco di banditi armati, ha rifiutato di obbedire alle ingiunzioni delle forze di sicurezza che gli chiedevano di fermarsi. (La redazione del giornale Air info, basato ad Agadez, il 13 giugno 017).

Mercoledì 28 giugno 2017 sarà inaugurato alla presenza delle maggiori autorità civili e militari il nuovo “Centro Polifunzionale” per migranti del Comune di Messina, realizzato all’interno di uno stabile della centrale via Bisazza. Prima che media, forze politiche e sociali e cittadini prendano per buone le narrazioni dell’amministrazione comunale guidata da Renato Accorinti (assessora competente Nina Santisi) è opportuno soffermarsi sulle pesanti ombre del progetto, presentato come il fiore all’occhiello delle politiche cittadine nel settore “accoglienza”. In verità la filosofia che ha condotto al finanziamento e alla realizzazione della nuova struttura è intrinsecamente legata alla visione sicuritaria, fortemente criminalizzante e discriminatoria, di mera gestione dell’ordine pubblico e/o “contenimento” militare del fenomeno migrazione, così come si è affermata in tutti questi anni nell’Unione Europea e in Italia.


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