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Preghiera per la 103.ma Giornata Mondiale del migrante e del rifugiato (15.1.2017)

 Ispirata dal Messaggio di Papa Francesco, datato 8.9.2016

don Francesco Dell’Orco

Caro Papa Francesco,

siamo un gruppo di Donne e uomini in cammino, che hanno a cuore la dimensione spirituale dell’esistenza, consapevoli del mistero in essa racchiuso. Il fatto di chiamarci “donne” e “uomini” non è casuale. Nei nostri intendimenti, infatti, è sottesa una ri-significazione di tali parole, nel convincimento che usare il termine “uomo” in senso neutro non promuova una cultura rispettosa della differenza originaria tra i sessi. Nel dirci “in cammino” alludiamo alla nostra condizione di viandanti, perché la pratica del confronto-dialogo tra donne e uomini richiede disponibilità al mutamento, ad aprirsi, ad essere in uscita, come Lei pure auspica sia la Chiesa (E.G. 20).

Essere donna vuol dire vivere costantemente in cammino, rivendicando libertà, autonomia e emancipazione. Le donne non sono semplicemente nel mondo, ma permettono il venire al mondo di qualcuno, non solo dal punto di vista strettamente generativo, ma anche educativo. Il venire al mondo implica l’introduzione del ‘nuovo’, l’inizio di qualcosa di diverso e altro, un venire al mondo gravido di speranze, che porta con sé il gene della possibilità, dell’alternativa, dell’essere differente da un mondo che non è come vorremmo, o meglio, come dovrebbe e potrebbe essere. L’opposto della morte è la nascita, non la vita, per questo dovremmo ripensare l’importanza del venire al mondo, l’evento cruciale dell’essere partoriti, del nascere. Possiamo nascere solo da donna. Le donne possono rappresentare l’altro, personificare le possibili alternative nei nostri territori, consentirci un’autentica rinascita, un nuovo inizio, una seconda nascita che ci fa entrare nel mondo del cambiamento.
Donne e mafie, nel corso della storia, sono state indissolubilmente legate, le donne hanno rappresentato e rappresentano la forza e la protezione per i mafiosi, se non addirittura alcune di loro sono ai vertici delle stesse organizzazioni criminali.

DENTRO LA VIOLENZA, GENERANDO SPERANZA

A Napoli stiamo assistendo a una drammatica spirale di violenza: un morto ogni tre giorni. In questo periodo l’epicentro di questa violenza omicida è proprio il rione Sanità, periferia ‘interna’ di Napoli. E la ragione di tale violenza è che Napoli è diventata la più grande piazza di droga in Europa. Noi dal basso abbiamo tentato di rispondere a questa violenza con un “Popolo in cammino”, una realtà ancora fragile  e in costruzione, nata dopo l’uccisione il 6 settembre di Genny, un ragazzino di 17 anni del rione Sanità.

 Una nuova concezione della vita

Una proposta per realizzare una società ecologica superando in meglio il cristianesimo, il capitalismo ed il marxismo. Superamento della dialettica tesi antitesi e sintesi come interpretazione della realtà sostituendola con la concezione ecologica tesi detesizzazione nuova tesi, nuovi rapporti di coppia basati sull’uguaglianza nella diversità (l’amore ecologico), bene comune e bene individuale quindi rapporto individuo e collettività, cioè sfera personale e sfera collettiva.

“Rendici cultori delle calde utopie dalle cui feritoie sanguina la speranza sul mondo. Aiutaci a comprendere che additare le gemme che spuntano sui rami vale più che piangere sulle foglie che cadono. E infondici la sicurezza di chi già vede l’oriente incendiarsi ai primi raggi del sole”. Difficile oggi fare nostra questa preghiera di don Tonino Bello scritta qualche tempo prima di congedarsi da questo mondo, il 20 aprile 1993.

E poi la Marcia, nella notte del 31 dicembre. La parola a un protagonista, presente a ogni edizione.
Quando, nel 1968, il Segretario della CEI, il vescovo Pangrazio, mi chiamò a Roma per propormi la presidenza della sezione italiana di Pax Christi (“Sei il più adatto” mi disse, e seppi poi che altri cinque vescovi avevano rifiutato in quei tempi di rivoluzione giovanile), cercai di raccogliere i rappresentanti di alcuni gruppi ancora in vita (diversi in Piemonte, dove era iniziato il movimento, altri a Milano, Firenze, Siena, Roma e nel Veneto), che radunammo a Milano con sedute frequenti, per ridare un volto a Pax Christi, dopo un tempo in cui era quasi diventato collaterale alla destra della DC.

Una modalità originale. Per ricostruire la memoria. Per garantire la verità. Sempre più diffusa la nascita di Commissioni per l’accertamento della verità e della riconciliazione. L’esperienza del Perù.


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