Mosaico di pace giugno/mosaiconline

Ecco l'elenco delle “scuole riparative”: Istituto comprensivo “Pellico” di Arluno (Milano), Istituto comprensivo “Alzavole” di Roma, Istituto comprensivo “Torre” di Pordenone, Istituto comprensivo “Marino Santa Rosa” di Napoli, Istituto comprensivo “Albenga” di Albenga (Savona), Istituto comprensivo “Giovanni Giannone” di Pulsano (Taranto), Istituto comprensivo “Salvatore Farina” di Sassari, Istituto comprensivo “De Amicis – Bagaldi – San Lorenzo” di Melito di Porto Salvo (Reggio Calabria), Istituto comprensivo “Federico II di Svevia” di Lagopesole Avigliano (Potenza), Liceo artistico “Passoni” di Torino, Istituto professionale provinciale alberghiero “Cesare Ritz” di Merano (Bolzano), Istituto comprensivo “Catullo” di Verona e Scuola ladina di Fassa della Val di Fassa (Trento).

Il manifesto delle Scuole riparative
1. La scuola riparativa è la scuola che utilizza la prospettiva della riparazione per affrontare i conflitti che nascono nella comunità scolastica e che coinvolgono studenti, professori, genitori, dirigenti scolastici, personale ATA, personale amministrativo.
2. La scuola riparativa affianca alle sanzioni disciplinari tradizionali (note, sospensioni etc.) strumenti differenti, quali la mediazione, che non hanno come obiettivo la punizione del colpevole ma la ricostruzione della relazione tra i protagonisti coinvolti, ai quali viene offerta l’opportunità di un confronto in uno spazio protetto di ascolto e di parola.
3. La scuola riparativa utilizza lo strumento della mediazione per affrontare le esperienze di offesa, umiliazione, ingiustizia che fanno perdere la fiducia negli altri e si prende cura delle conseguenze negative che nascono dai conflitti della vita quotidiana e che possono avere un peso sul benessere individuale e collettivo.
4. La scuola riparativa restituisce un ruolo attivo ai protagonisti del conflitto ma anche a tutta la comunità scolastica, mettendo a disposizione per chi lo desidera uno spazio e un tempo per restituire dignità ai vissuti e alle narrazioni di ciascuno e per aprire un dialogo attraverso un incontro con l’altro. La mediazione facilita il riconoscimento reciproco e permette di progettare in modo condiviso azioni che riparano, anche a visibilità collettiva, e che sono rivolte al futuro.
5. La scuola riparativa rispetta i principi cardine della mediazione: volontarietà, confidenzialità, gratuità, non giudizio.
6. La scuola riparativa garantisce un’adeguata informazione e sensibilizzazione sulla mediazione e sulla riparazione, adotta attente modalità per la costruzione e la raccolta del consenso a partecipare delle persone in conflitto, e assicura un accompagnamento competente da parte dei mediatori durante tutto il percorso che le vede coinvolte.
7. La scuola riparativa è sensibile alla qualità delle relazioni che caratterizzano la vita scolastica e promuove non solo l’uso della mediazione ma anche la formazione costante di giovani e adulti mediatori che possano operare al suo interno sempre più in autonomia.
8. La scuola riparativa sostiene e sviluppa al suo interno la cultura della mediazione e della riparazione come modalità di gestione dei conflitti e per lo sviluppo pacifico delle relazioni sociali.
9. La scuola riparativa è in rete con centri/uffici/servizi di mediazione del territorio affinché garantiscano un supporto e un confronto periodico.
10. La scuola riparativa si impegna alla creazione di una rete fra scuole riparative, nell’ottica di un costante scambio e possibile collaborazione.


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