A St. Radegund due sono gli edifici, rimasti com’erano, che più di tutti ricordano il beato Franz Jägerstätter: la chiesa parrocchiale dove per tanti anni fu sacrestano e la casa dove abitò con la moglie Franziska e le tre figlie, che erano tanto piccole quando fu arrestato, condannato e ghigliottinato che non conservano un ricordo diretto del padre.
La chiesa, di cui nel 2022 sono stati celebrati 600 anni dalla dedicazione, è davvero ancora quella di Franz e la casa è come un museo, con alcuni ambienti intatti, altri che ospitano una piccola mostra di documenti e oggetti appartenuti al beato e la grande cucina che mantiene l’atmosfera di quando vi vivevano Franz e Franziska: alle pareti alcuni ricami, forse proprio di Franziska, con parole in rima che parlano di un tempo gioioso: uno recita “Una brava moglie, una dolce casa, chi le possiede può essere felice”.
Le tre figlie e altri parenti, con i compaesani e tanti amici del beato che ogni anno raggiungono St. Radegund per la commemorazione della sua morte, hanno riempito la chiesa il 9 agosto per la Messa, a cui è seguita come ogni anno la piccola processione con i lumini da deporre ai piedi della tomba del beato Franz e di Franziska.
Il giorno dopo, il 10 mattina, in più di quaranta abbiamo riempito la cucina della casa per la celebrazione della Messa: eravamo tutti gli italiani e molti austriaci e tedeschi, in non pochi aderenti a Pax Christi Italia, a Pax Christi Austria e a Pax Christi Germania. Come negli ultimi anni ha celebrato don Gian Luca Grandi, che è stato consigliere nazionale di Pax Christi Italia; le letture sono state proclamate sia in italiano sia in tedesco, così come è stata tradotta l’omelia e le preghiere spontanee.
Sulla tavola, allestita per la celebrazione con, come sempre, la bandiera della pace, c’era quest’anno anche il santino funebre di don Luigi Bettazzi: non solo gli italiani, ma anche alcuni austriaci e tedeschi lo hanno ricordato, perché avevano avuto occasione di conoscerlo e incontrarlo, magari proprio a St. Radegund o come presidente di Pax Christi International: un’aderente a Pax Christi Germania ha ricordato in particolare il “patto delle catacombe”, un fatto enorme che l’ha colpita ed è rimasto nel suo cuore.
Fra chi ha recitato le preghiere in italiano e in tedesco c’è chi ha definito a ragione la casa di Franz una “chiesa domestica” (Hauskirche in tedesco: un’altra parola, davvero molto importante, che si aggiunge alle poche che in questi anni, a parte la traduttrice, noi italiani abbiamo con un po’ di fatica imparato). La “Hauskirche” di S. Radegund, la sua casa, è una delle grandi ricchezze che il beato Franz ha lasciato in eredità a tutti noi e la Messa che vi si celebra ogni 10 agosto è sempre un appuntamento preziosissimo.