Mosaico di pace ottobre 2024/La parola a voi

Il nostro vecchio professore di filosofia, durante le sue lezioni ci diceva spesso “nella vita guardate oltre, non fermatevi mai alla prima impressione”. Durante le discussioni, ci chiedeva di analizzare attentamente le nostre sensazioni rispetto agli accadimenti quotidiani e di considerare le nostre risposte come indignazione, paura, tristezza, ma anche soddisfazione, tranquillità e gioia. Durante gli anni, ho fatto tesoro di questo insegnamento, sforzandomi di ragionare in maniera cosciente e non solo reagire a ciò che accade nel mondo.

Una sensazione che in tutti questi anni mi ha particolarmente impegnato è la gioia; ho cercato di comprendere come mai per molto tempo nella mia vita non l’ho sentita e ho continuato a rincorrerla, cercando risposte che mi soddisfacessero.
Proseguendo in questa mia ricerca, ho compreso che se la gioia non è altro che una reazione a situazioni esterne, si riduce ad un’emozione esplosiva, a volte effimera, ma se ricercata per essere una sensazione permanente, che proviene dal profondo, diventa una presenza amorevole e consistente.
La lettura della Bibbia mi ha molto sostenuto in questa ricerca, perché volevo trovare qualcosa che mi facesse sentire una sicurezza di fondo, una serenità reale, nonostante tutto. Il mio interesse è andato ai numerosi esempi di uomini e donne che nei racconti della Bibbia hanno trovato la pace nonostante le loro situazioni avverse; leggendo e studiando molti passaggi di questo libro così versatile, ne ho tratto la saggezza che mi ha aiutato a raggiungere la sensazione che cercavo. Attraverso il mio studio, ho cominciato a coltivare un’attenzione spirituale, fatta di momenti di silenzio, dedicati all’ascolto dello Spirito, o Dio.
Anche se non è sempre stato facile trovare silenzio durante le mie giornate caotiche, uscire dal rumore del mondo materiale con i suoi condizionamenti e limiti, per me è stato un vero toccasana. Quando mi dedico a questa pratica, sono molto meno preoccupata dei miei problemi e delle mie reazioni, perché confido che il governo dell’universo è in mani più grandi e percepisco una potenza spirituale alla quale affidarmi.
Ho imparato a credere a quanto leggevo nella Bibbia e ho aggiunto a questa lettura un altro libro che è diventato ugualmente importante nella mia vita, si tratta di Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, di Mary Baker Eddy, la fondatrice della Scienza Cristiana. Lo studio di entrambe questi testi, supporta le mie giornate e ciò che prima era solo una semplice routine, ora si è trasformata in una forza essenziale per sentire e vivere questa gioia ogni giorno. Ho compreso che ascoltare Dio in silenzio dona acutezza e maggiore capacità nel comprendere me e gli altri, aiutandomi a dominare le grandi paure che ossessionano l’esistenza mortale. Ora posso dire di aver trovato un tipo di gioia che è meno passeggera e riconosco questo sentimento come qualcosa che mi appartiene e nulla può estinguerlo perché è un riflesso che viene da Dio.
Quando ho iniziato questo cammino spirituale, non mi ero resa conto di quanto ne potessi beneficiare e quanto ancora ci fosse da esplorare. Un passaggio biblico a me particolarmente utile è stato questo da Salmi 16:8-9 9 “Io ho continuamente posto l’Eterno davanti ai miei occhi, poiché egli è alla mia destra, io non sarò mai smosso. Perciò il mio cuore si rallegra e la mia anima esulta…
Ho cominciato a capire che questo senso di gioia non è solo in me, ma è tutto intorno a me. Alla riunione annuale della chiesa della Scienza Cristiana che è anche la mia denominazione religiosa, ho molto apprezzato gli esempi di questa gioia profonda nelle vite dei membri di questa chiesa, che sono stati da loro condivisi. I tanti differenti racconti di guarigioni spirituali, mi hanno confermato che la gioia non è un sentimento fugace, se ricercato nel Creatore, Colui che la genera costantemente.
Inoltre, ho compreso che ‘chiesa’ è più che una costruzione o un luogo dove mi reco occasionalmente per partecipare a un culto; la sua struttura reale, la sua base fondante è ciò che unisce gli individui con lo scopo di gioire in Dio e glorficarLo. Questo benedice tutta la congregazione e la comunità. Come affermato da uno dei membri del consiglio della Scienza Cristiana durante la riunione, rivolgersi a Dio eleva il nostro pensiero, permettendoci di riconoscere e coltivare l’infinito bene che ci anima e ci guida verso possibilità infinite. In questa condizione il nostro pensiero si modifica e ci aiuta a mantenere lo sguardo sempre nella giusta direzione. Partecipare alla Chiesa, unifica i nostri spiriti, i quali naturalmente condividono la gioia di servire il mondo.

 


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