Qualifica Autore: Teologo, formatore in Comunicazione scritta e Scrittura creativa

Mosaico di pace aprile 2025

Dalla Storia arriva l’anelito e l’invito a costruire un mondo ove vi sia posto per tutti.

Pavia è impegnata in questi mesi a rievocare un evento storico importante. Nel 1525 Francesco I fu sconfitto nella battaglia di Pavia: preso prigioniero, fu condotto da Carlo V a Madrid. Qui il re fu obbligato a firmare un gravoso trattato di pace col quale la Francia, tra l'altro, perdeva il ducato di Milano. A 500 anni dalla Battaglia di Pavia, nel mondo vi sono purtroppo ancora forti interessi bellici e produttori e venditori di armi si camuffano da esperti di Storia, dimenticandosi che la guerra è la sintesi di tutti i mali.

Nel Discorso della Montagna, così amato anche dai non cristiani, troviamo otto beatitudini di cui la settima recita: “Beati gli operatori di pace” (Mt 5,9). Don Tonino Bello, nel famoso intervento del 1989 a Verona, lanciò l’appello: “In piedi, costruttori di pace”. Nel pomeriggio del 24 gennaio 2025, presso il Liceo Copernico di Pavia, si è svolto un incontro con un titolo simile all’appello di don Tonino: “In piedi, popolo della pace!”. Organizzato da ACLI, Azione Cattolica Pavia, Ut Unum Sint, diocesi di Pavia e patrocinato dal Comune, l’evento ha raccolto il sostegno di una ventina di associazioni locali, oltre a quello di Istituti scolastici.
Ad aprire l’incontro don Michele Mosa, incaricato in Lombardia per l’Ecumenismo e il dialogo, che ha ribadito come la parola “pace” ancora oggi sia una parola difficile da pronunciare, una parola che desta ancora scandalo. Il suo invito alle associazioni presenti è stato quello di far sentire la voce del popolo della pace e riscoprire la propria vocazione cittadina. Non a caso Pavia è gemellata con Betlemme. Lo storico Emilio Giovannetti ha dedicato alla Battaglia di Pavia del 1525 un excursus interessantissimo su come la guerra fa male in ogni momento, non solo sul campo di battaglia: miserie, disgregazione sociale e morale, fame e malattie. Le lotte dei “grandi” cadono sulle spalle dei “piccoli” e li schiacciano.
In tale evento, in qualità di moderatore, ho presentato il pensiero di Erasmo da Rotterdam presbitero, teologo, umanista filosofo e saggista olandese (1466-1536). Erasmo è stato un intellettuale che ha influenzato con il suo pensiero l'Europa del suo tempo e che ha criticato il presunto valore positivo della guerra: il concetto di guerra giusta, che fa della guerra un atto giuridico, è sbagliato. La guerra “genera l'indifferenza religiosa, l'inosservanza delle leggi, l'audacia e la disponibilità a ogni crimine”.
Il punto fondamentale del pensiero di Erasmo è che il concetto di Patria non deve essere deformato per diventare strumento di contrapposizione e di esclusione. “Se il nome di Patria crea un attaccamento tra tutti i membri”, bisogna che gli uomini si abituino a comprendere che “il mondo è la Patria di tutti”.
Marco Tarquinio, eurodeputato, noto per il suo impegno nelle politiche migratorie, sociali e per i diritti umani, si dedica ogni giorno alla promozione dell’inclusione, alla lotta contro il razzismo e alla difesa dei valori democratici e della pace: “Oggi si può parlare di pace umiliata. Parlare di pace è una colpa. Con la guerra non ci può essere pace. E tutte le guerre sono fratricide. […] Siamo chiamati a usare il grande antidoto alla guerra che è la politica”.
Numerosi i temi affrontati: dai conflitti del Novecento alle loro conseguenze per l’Europa, fino all’importanza della politica nella costruzione di meccanismi di pace: “Per costruire la pace non serve la forza ma la comprensione, capace di creare ponti di dialogo tra le persone”. Il Comune di Pavia, rappresentato da Giampaolo Anfosso, assessore alle Politiche educative e aggregative, Sensibilizzazione civica, Lavoro, Partecipazione, Sanità, ha annunciato che verrà messa all’ordine del giorno una delibera per decretare “Pavia Città di Pace”.
In conclusione, è stato citato papa Francesco, che da tempo evidenzia come nel mondo sia in atto una vera e propria Terza guerra mondiale a pezzi. A 800 anni dal Cantico delle Creature, i pensieri di pace di San Francesco sono ancora oggi attualissimi. Andrebbe quotidianamente cantata e vissuta la strofa della pace: “Laudato si', mi' Signore, per quelli ke perdonano per lo Tuo amore / et sostengo infirmitate et tribulatione./ Beati quelli ke 'I sosterrano in pace,/ ka da Te, Altissimo, sirano incoronati”.


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