Il Trattato di Proibizione (TPAN) del 7 luglio 2017, celebrato dal premio Nobel per la Pace ad Ican, ha costituito indubbiamente un risultato storico dal tempo dei tragici eventi di Hiroshima e Nagasaki, e deve darci la forza per garantire che tali eventi non accadranno mai più!
Il nostro impegno è tanto più importante dopo che l'amministrazione Trump ha stabilito ufficialmente a fine gennaio la nuova Nuclear Posture Review (NPR), la strategia relativa alle armi nucleari, che conferma purtroppo le più fosche previsioni.
La NPR è un documento che definisce la “postura”, la strategia nucleare che ogni amministrazione statunitense stabilisce per il proprio mandato. Quella precedente dell'amministrazione Obama risale a 8 anni fa: essa senza dubbio tradiva il discorso visionario che Obama aveva pronunciato nel 2009 a Berlino vagheggiando “un modo libero dalle armi nucleari” (e il Trattato Nuovo START che un anno dopo stabilì con la Russia confermava questa delusione), ma tuttavia questi atti, pur timidi e insufficienti, depotenziavano la minaccia nucleare immediata che era stata riaccesa dall'amministrazione Bush Jr. (il quale nella guerra all'Iraq del 2003 esplicitamente non aveva escluso il ricorso a qualunque tipo di arma, con evidente riferimento all'arma nucleare).
Trump ci riporta indietro di tre decenni, quando però i demenziali arsenali nucleari con 70.000 testate erano per così dire “motivati” con l'intenzione della deterrenza per la minaccia della “Distruzione mutua assicurata”, mentre oggi le armi nucleari vengono sviluppatie dichiaratamente per potere essere usate!
Forse è opportuna una riflessione prima di esaminare la NPR. Trump ha recentemente proclamato la sua intelligenza superiore, ma credo che anche lo psicoanalista più in erba possa dire che egli è in preda a fobie, ossessioni, deliri di persecuzione (quindi in realtà sensi di inferiorità) – sublimate, mascherate da deliri di onnipotenza – che come presidente della potenza militare più grande di tutti i tempi ne fa un pericolo capitale per tutta l'umanità (del resto si sa che Nixon con era solito alle sbronze, e sotto l'effetto dell'alcol avrebbe più volte ordinato ai capi di stato maggiore un attacco nucleare). Ovviamente non si può ignorare che Trump impersona (o è soggetto agli) enormi interessi del complesso militare-industriale, alla componente più retriva, i falchi, del Pentagono.
Nuove testate di piccola potenza
La sua NPR ne è una testimonianza emblematica: la paranoia che gli Usa rischino di perdere la supremazia nucleare e debbano rafforzare negli altri la dissuasione ad usare queste armi portano a decisioni e provvedimenti che invece aggravano ulteriormente questo rischio, e finiscono per ritorcersi contro gli stessi Stati Uniti e diminuire la loro sicurezza (il paranoico è spesso autolesionista). Sapendo che gli Usa si sono preparati con le modernizzazioni in corso (avviate dall'amministrazione del Nobel per la Pace Obama con un investimento colossale di 3 mila miliardi di $!) per poter sferrare un first strike disarmante alla Russia, gli ulteriori potenziamenti e minacce rischiano di indurre uno Stato che sia, o si senta minacciato a sferrare un primo colpo prima di venire annientato! E come abbiamo discusso nell'articolo di febbraio, Trump di queste micce nucleari ne ha innescate più di una.
Sulla NPR alcune cose si sapevano, erano nell'aria o già dichiarate, ma l'imprimatur ufficiale pone il sigillo definitivo, il punto di non ritorno.
Il primo aspetto allarmante è la decisione che gli Usa svilupperanno nuove testate nucleari di piccola potenza “più utilizzabili” (more usable). L'affidamento a testate di piccola potenza è estremamente pericoloso perché alimenta l'illusione, e quindi la tentazione, che esse possano venire realmente utilizzate, e di conseguenza abbassa pericolosamente la soglia per una guerra nucleare. È chiaro da molto tempo che una guerra nucleare non può rimanere limitata, l'escalation sarebbe inevitabile, e l'esplosione anche di un numero limitato di testate avrebbe conseguenze catastrofiche a livello globale per miliardi di persone.
Si deve inoltre sottolineare che il citato trattato Nuovo START del 2010 (del quale Trump dopo l'elezione ignorava addirittura l'esistenza!) vieta espressamente lo sviluppo di testate nucleari nuove (anche se questa norma è già stata aggirata dalle modifiche sostanziali della testata termonucleare B-61, che diventa di fatto una testata nuova B-61-12, con nuove capacità militari). Torna alla mente la reazione di Trump di qualche mese fa quando gli venne “spiegato” che l'arsenale americano si è ridotto di 10 volte dai tempi della guerra fredda, ed egli dichiarò di volerlo riportare a quelle dimensioni. L'abissale ignoranza di Trump su tutta l'evoluzione e lo stato attuale del regime di non proliferazione e la natura delle armi nucleari preoccupa più delle sue “sparate”.
La nuova NPR stabilisce lo sviluppo di due nuovi tipi testate nucleari:
1) Una nuova testata low yield, profondamente modificata, per i missili Trident D5 lanciati dai nuovi sommergibili nucleari della classe Columbia (con una sola parte della testata termonucleare, quella a fissione). Wolfsthal, che fu assistente speciale di Obama per il controllo degli armamenti e la nonproliferazione, commenta che questo progetto è “decisamente stupido” (dumb) perché il lancio di una testata di piccola potenza rivelerebbe la posizione del sommergibile: “spendiamo 5 miliardi di $ per ogni sommergibile per renderlo invisibile, e gli mettiamo testate il cui lancio lo renderebbe vulnerabile a un attacco russo; per me è inconcepibile dal punto di vista della strategia navale”. La paranoia si tramuta in autolesionismo.
2) La reintroduzione di missili cruise, pure lanciati dai sommergibili: questa decisione, che Trump aveva preannunciato qualche settimana fa, viene giustificata con il pretesto di rispondere all'accusa alla Russia di violare il trattato INF.
Anche un bambino capisce che sviluppando testate nuove si va in direzione diametralmente opposta a quella del disarmo nucleare!
Più facile il ricorso alle armi nucleari
Un secondo aspetto allarmante della NPR è che allarga notevolmente le circostanze nella quali gli Usa saranno autorizzati a ricorrere alle armi nucleari. La precedente NPR di Obama escludeva tale uso contro “ Stati non nucleari aderenti al Trattato di Non Proliferazione che ottemperano gli obblighi del trattato”. La nuova NPR di Trump prevede invece la possibilità di ricorrere alle armi nucleari in risposta a un attacco non nucleare “che causi vittime di massa (mass casualties)”, o sia “diretto contro infrastrutture critiche o siti di comando e controllo nucleare”: l'ambiguità di termini quali “mass casualties” e “critical infrastructure” implica che gli Stati Uniti possono considerare il ricorso alle armi nucleari praticamente in qualsiasi conflitto armato!
Inutile dire che la NPR ribadisce esplicitamente le note tesi dell'amministrazione Trump sul nuovo trattato TPAN del 7 luglio scorso, dichiarando che esso “ha alimentato aspettative completamente irrealistiche”, e danneggia il regime di non proliferazione (decodifica: impedirebbe la proliferazione decisa da Trump!).
Oltre a quanto detto, gli Usa non ratificheranno il Trattato di messa al bando dei test nucleari (CTBT) del 1996: gli Usa non lo avevano mai ratificato nei trascorsi 21 anni (perché si sono sempre riservati di poter riprendere i test nucleari, e avevano potenziato il poligono del deserto del Nevada), ma ora questo rifiuto è ufficiale. Per il fondamentale CTBT sembra il colpo di grazia!
Coerentemente con queste premesse, la NPR poi non fa assolutamente menzione dell'Art. VI del TNP del 1970, che imponeva trattative per il disarmo nucleare.