Per introdurre l’argomento del la sovranità nazionale e dell’uso incontrollato, segreto e a rischio del suolo italiano e di alcune sue strutture (porti, aeroporti, ferrovie, canali, autostrade ecc.) vi proponiamo questo articolo riassuntivo del geografo, giornalista e saggista Manlio Dinucci nostro collaboratore nazionale nella campagna per l’uscita del nostro paese dalla pericolosa e guerrafondaia alleanza ,cosiddetta atlantica, o NATO, per un’Italia attivamente neutrale nei confronti di qualsiasi alleanza militare nella speranza di avere ulteriori occasioni di incontro e di dialogo proponendovi con l’occasione di seguire e magari contribuire al finanziamento di Pandora tv e della Campagna che conduciamo tramite Change.org

A Camp Darby 2 Giugno contro la guerra

Manlio Dinucci

Mentre era in corso a Roma la parata militare ai Fori Imperiali, davanti a Camp Darby si è svolto ieri il presidio promosso dalla Campagna territoriale di resistenza alla guerra, lanciata nell’area Pisa-Livorno, una delle zone più militarizzate d’Italia. Camp Darby – spiega il documento del gruppo promotore (ad adesione individuale) – è la base logistica dell’esercito Usa che rifornisce le forze terrestri e aeree statunitensi nella regione mediterranea, africana, mediorientale e oltre. Nei suoi 125 bunker vi è l’intero equipaggiamento e munizionamento di due battaglioni corazzati e due di fanteria meccanizzata. Vi sono stoccate anche enormi quantità di bombe e missili per aerei. Non si esclude che tra queste possano esservi anche bombe nucleari. Da qui sono partite le armi usate nelle guerre Usa/Nato contro l’Iraq, la Jugoslavia e la Libia. Il collegamento tra la base Usa e il porto di Livorno, attraverso il Canale dei Navicelli recentemente allargato, verrà ulteriormente potenziato costruendo una linea ferroviaria che permetterà il transito di maggiori carichi di armi ed esplosivi, mettendo ancora più a rischio gli abitanti della zona. Le armi vengono inviate soprattutto in Medioriente – per le guerre in Siria, Iraq e Yemen – ora anche per mezzo di grandi navi statunitensi che fanno scalo ogni mese a Livorno. Quello di Livorno è porto nucleare, dove possono approdare unità militari a propulsione nucleare e anche recanti armi nucleari a bordo.  A queste infrastrutture si aggiunge l’Hub aereo nazionale delle Forze armate, nell’aeroporto militare di Pisa, da cui transitano gli uomini e i mezzi per le missioni militari all’estero. Questo aeroporto, che prima aveva un ruolo tattico circoscritto al territorio nazionale, ha assunto un ruolo strategico, proiettato nei teatri operativi fuori dal territorio nazionale. Dall’Hub aereo di Pisa transitano anche materiali militari della limitrofa base di Camp Darby. Sempre a Pisa vi è il Comando delle forze speciali dell’esercito (Comfose), costituito alla caserma Gamerra, sede del Centro addestramento paracadutismo. Attraverso l’Hub aereo nazionale, i commandos delle forze speciali e i loro armamenti vengono inviati nei vari teatri bellici per operazioni segrete, condotte con forze speciali Usa/Nato. La lotta contro la guerra che ci danneggia e minaccia sempre più – sottolineano i promotori della Campagna – deve partire dalla lotta per la smilitarizzazione del nostro territorio. La prima iniziativa della Campagna è stata la protesta, il 21 maggio, contro il Pisa Air Show nel quale, insieme alle Frecce Tricolori, si sono esibiti di fronte a 100mila spettatori i cacciabombardieri Tornado ed eurofighter, usati nelle guerre contro l’Iraq, la Jugoslavia e la Libia. Un eurofighter costa (con denaro pubblico) oltre 100 milioni di euro e circa 40 mila euro per ogni ora di volo, l’equivalente del salario lordo annuo di un lavoratore.

Il Comitato No Guerra no Nato

In merito a quanto sopra riportato nell’articolo del nostro collaboratore Manlio Dinucci, come Comitato No Guerra No Nato siamo impegnati a livello nazionale a fronteggiare questo uso perverso, pericoloso e segreto del nostro territorio e al momento abbiamo ottenuto un pronunciamento molto importante del Consiglio regionale pugliese, che alleghiamo, saremo presenti a metà ottobre a una conferenza nazionale promossa dal Forum contro la guerra, dove parleremo anche della realtà di Trieste e Capodistria (in analogia con Livorno); tutto questo noi lo mettiamo in collegamento con la lotta più generale contro la presenza nel nostro paese di ordigni nucleari a qualsia-qualsiasi titolo in violazioni di trattati internazionali già ratificati dal nostro Paese (Trattato di non proliferazione nucleare 1975) e per promuovere l’adesione del nostro Paese alla risoluzione Onu, votata da 122 Paesi e non dal nostro, per la interdizione totale degli armamenti nucleari, la cui semplice detenzione viene assimilata ai crimini contro l’umanità.

Riassumendo:

  1. a) Camp Darby Base logistica dell’esercito degli Stati Uniti.
  2. b) Livorno Porto Nucleare agosto 2000 rischio catastrofe.
  3. c) Pisa Hub aereoportuale.
  4. d) Legge quadro Missioni regolamento per le missioni militari italiane all’estero in violazione palese della Costituzione Italiana
  5. e) COMFOSE Comando Forze speciali esercito di stanza a Pisa
  6. f) Finmeccanica che cede a Hitachi attività industriali di eccellenza internazionale (Ansaldo Breda) ed entra in trattativa con il Governatore della To-scana Rossi con le agevolazioni predisposte alla reindustrializzazione del territorio livornese esclusivamente a carattere militare (il nuovo business dell’industria di Stato).

Giuseppe Padovano, Coordinatore Nazionale del Comitato No Guerra No Nato


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