David Maria Turoldo fu un presbitero, teologo, filosofo scrittore, poeta e antifascista italiano.
Nacque a Coderno, in Friuli Venezia Giulia, il 22 novembre del 1916 da una famiglia molto povera e molto religiosa. Nel 1940 venne ordinato sacerdote e trascorse circa un decennio a Milano, dove, durante il biennio nazista, si impegnò in una convinta resistenza, dando luce al periodico clandestino “L’Uomo”. In realtà non si schierò mai apertamente con un partito politico e protrasse questo suo impegno sociale per tutta la vita.
Con i suoi scritti e le sue omelie cercò di far accrescere un certo rinnovamento sia culturale che religioso e di unire la passione per l’uomo alla passione per Dio: aspetto che lo porterà più volte ad essere allontanato e a “vagabondare” per l’Europa.
Turoldo fu una figura ecclesiastica che non accettò mai di scendere a compromessi e che visse la Chiesa sempre in maniera critica, cercando di realizzare nel concreto i veri principi della Parola di Dio. Morì il 6 febbraio del 1992 a causa di un tumore al pancreas.
Benedico il Signore
che la mente m’ispira:
per questo immane
soffrire dei giusti
per questo gioire
tante volte insperato,
per questo sperare di glorie
ogni giorno:
impossibile che sia il Nulla
l’estremo traguardo:
impossibile sarà pensarti
come realmente tu sei,
o mio Signore:
sconosciuto Iddio sei tu
la nostra unica sorte.
(David Maria Turoldo, poesia composta il giorno prima della morte)
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