“Da ieri è oggetto di aspro dibattito il video che documenta gli ultimi attimi prima dello schianto della cabina 3 della funivia del Mottarone. È in discussione l’opportunità di aver diffuso quel filmato nei telegiornali e nell’informazione sul web.
Da una parte è invocato il dovere di integrare con quelle immagini una tragedia che è stata per giorni al centro di tutte le cronache. Dall’altra si invoca il rispetto per le 14 vittime di quel disastro…” Così scrive Gianluca Nicoletti su La Stampa il 17 Giugno 2021.
Pur abitando vicino a Stresa non conosco di persona Marcella Severino, Sindaca di Stresa, ma condivido le sue dichiarazioni: “Il video non aggiunge nulla di nuovo a quello che è già stato ampiamente riportato. Mi sono immedesimata in coloro che nell’incidente hanno perso i loro cari. Che senso ha….?”. E anche gli abitanti di Stresa hanno dimostrato dignità e riservatezza. A volte accusati addirittura di omertà, quando invece il loro è rispetto per le vittime. Per quelle 14 vittime di cui abbiamo conosciuto i volti e i nomi.
Anch’io ritengo sbagliata la scelta di diffondere quel video che non guarderò. Ma proprio la discussione su quel video apre una questione seria su tanti altri video.
Se è vero, come scrive Nicoletti, “Non si può fare a meno di essere trapassati dall’angoscia per quelle persone che non saranno più vive nel giro di pochi secondi”.
La stessa cosa si dovrebbe dire quando vediamo video di aerei che partono per andare a bombardare. Un Tornado che decolla da Aviano e che dopo poche ore, o minuti, bombarda Baghdad o Kabul, è giusto mandarlo in onda? Non si dovrebbe scrivere che quelle immagini sono macabre, inopportune, offensive della dignità delle vittime? E un F-35 che esce dagli angar di Cameri e che andrà a Ghedi per trasportare le bombe nucleari? O gli F-35 usati da Israele per bombardare Gaza? E quando vediamo esposti in alcune fiere, accessibili anche ai bambini, gli ultimi modelli di armi, fucili, pistole o mitragliatori non dovremmo dire che qualche minuto dopo, o mese, o anni da quell’arma partiranno colpi che uccideranno qualcuno?
Perché fa discutere solo il video della funivia e non invece quelli di guerra?
Con una differenza: la funivia è progettata per il trasporto delle persone. Solo una tragedia, e sarà la magistratura a fare chiarezza, ha fatto sì che diventasse strumento di morte.
Per i Tornado, gli F-35, i fucili, i mitragliatori, i carri armati, le bombe nucleari non c’è nessun dubbio, nessuna necessità di indagine: sono progettati per uccidere. Punto.
“Non si può fingere di non sapere quanto sia oramai irreale pensare che, un documento video di questa rilevanza, possa essere ignorato da chi ha il compito di informare”, scrive ancora Nicoletti su La Stampa.
Quando si mostrano foto o video di armi, di caccia bombardieri, di Tornado o di F-35 si dica anche non solo il numero ma anche il nome delle vittime provocate. Conosciamo i nomi delle persone uccise in Iraq, Siria, Afghanistan, Gaza? Forse si, si possono trovare. Qualcuno li ha pubblicati, non certo i grandi mezzi di informazione. Un vero lavoro di informazione dovrebbe farceli conoscere. Così come conosciamo i nomi delle 14 vittime della funivia del Mottarone: Mattia, Vittorio, Elisabetta Samantha, Silvia, Alessandro, Angelo Vito, Roberta, Barbara, Itshak, Tom, Tal, Amid, Mohammed, Serena.
Scrive Nicoletti: “nessun atto che avvicini alla verità può ledere chi perde la vita a causa di un crimine.”
Ecco allora facciamolo. Tutti. Sempre. Per tutte le vittime. Per amore della verità…