Entra in vigore domani, 18 novembre, il decreto n.165 del 31 agosto 2022, n. 165: ‘Regolamento di disciplina per i cappellani militari…’.
Leggendo con attenzione i 20 articoli che compongono il Decreto, forse qualche novità c’è. O forse no.

Ma non è questo il problema! Da sempre Pax Christi, con la rivista Mosaico di pace, ha posto la questione dei “sacerdoti con le stellette”.
“Come conciliare Vangelo e stellette, coscienza e obbedienza a ordini militari e di guerra? Si può benedire una guerra? Perché una Diocesi Militare? E il comandamento non uccidere? E l’amore per il nemico?”
Queste le domande che Pax Christi si poneva in un convegno del 7 nov. 2015.
Nel comunicato finale si leggeva “che l’annuncio evangelico è inconciliabile non solo con la guerra ma anche con la stessa appartenenza ad una struttura come quella militare, ancora più nella situazione attuale, in cui non esiste più un esercito di leva ma solo di professionisti. In tale contesto si è concluso che gli accordi tra Stato e Chiesa – che inquadrano i Cappellani militari nelle Forze Armate, con relative stellette e retribuzioni – stridono con la laicità dello Stato e con lo spirito del Vangelo della pace.”
Sono passati anni ma la questione resta attuale, e forse ancora più urgente per i tempi che viviamo di “una terza guerra mondiale a pezzi”.
All’art. 3 del suddetto Decreto si legge: “Obbedienza - Il Cappellano militare, nel comune vincolo dell'obbedienza, adempie alle disposizioni e ai doveri attinenti al servizio di assistenza spirituale e a quelli di cui al presente regolamento.”
Non è il caso di scomodare don Lorenzo Milani con “l’obbedienza non è più una virtù”. Né di soffermarsi a ricordare i 50 anni della legge n.772 del 15 dicembre 1972 sull’Obiezione di Coscienza. Su Mosaico di Pace di questo mese si può leggere un dossier interessante dal titolo: “Le ragioni della Coscienza”, (a cura di Diego Cipriani) e se ne parlerà anche al Convegno di Pax Christi di fine anno ad Altamura, prima della Marcia della pace del 31 dicembre. Così come si possono trovare dossier realizzati negli scorsi anni, ad es. nel 2013: “Sacerdoti Padri Generali”, oppure gli atti di un Convegno di Pax Christi alla casa per la Pace nel 1997.
Resta la questione, il nervo sempre più scoperto che interroga la Chiesa come Chiesa, e che ben riassumeva don Tonino Bello, intervistato da Panorama il 28 giugno 1992: “Cappellani sì, militari no”.