No, non c’entrano gli Europei di calcio e neanche la mitica partita del 1970, vinta dall’Italia 4 a 3.
Sembra invece ci sia una gara tra Italia e Germania per primeggiare non nel calcio ma nelle armi e negli sponsor.
In Germania la squadra di calcio Borussia Dortmund e ha firmato un accordo per avere come sponsor la RWM Rheinmetall, la più grande industria di armi tedesca, una multinazionale che ha sede anche a Ghedi (Bs) e una fabbrica a Domusnovas, nel Sulcis Iglesiente in Sardegna. Un milione di euro all’anno, per tre anni.
In Italia, leggo la squadra di calcio dell’Inter avrà come sponsor, per 4 anni, la Betsson Sport, società concessionaria per la gestione dei giochi autorizzati in Italia. “Sulle maglie dei Campioni d'Italia comparirà il marchio "Betsson Sport". Le associazioni della campagna Mettiamoci in gioco: ‘Un gravissimo passo indietro nel contrasto alla ludopatia’.” (Avvenire, 2.07.24)
La guerra è una cosa brutta, certo, ma se c’è da guadagnare con le armi, non si guarda in faccia a nessuno. Nel 2023 nel mondo sono stati spesi per le armi 2.443 miliardi di dollari. E in Italia il Governo vuole cancellare la legge 185 del 9 luglio 90, che regola il commercio delle armi.
Il gioco d’azzardo è una cosa brutta e anche la ludopatia, certo, ma se c’è da guadagnare con le varie ‘macchinette, gratta e vinci, online’, non si guarda in faccia a nessuno.
Scrive Avvenire, il 27 giugno scorso: “Azzardo, ci prova il 44% dei 18enni. E in Piemonte tornano le slot nei bar… Nel 2023 i nostri concittadini hanno puntato circa 148 miliardi di euro… In Piemonte tra il 2020 e il 2024 gli apparecchi sono ritornati in ben 1.200 pubblici esercizi (bar, alberghi, supermarket ecc.) dov’erano stati spenti dalle norme in vigore dall’inizio del 2018.”
Ovviamente la riflessione andrebbe allargata e approfondita.
Ma tra armi, sponsor e gioco d’azzardo chi vincerà tra Italia e Germania?
Sicuramente a rimetterci sono le persone, le vittime. E questo è certo!
E in questa logica di profitto e di guerra non vince certo la Democrazia.