Il Dicastero per la Dottrina della Fede il 18 settembre ha pubblicato una Nota “Regina della Pace”  per assicurare che i fedeli potranno recarsi liberamente in pellegrinaggio a Medjugorje, per fare esperienza dei frutti spirituali lì maturati, anche se questo non significa che ci sia una soprannaturalità dei fenomeni raccontati dai "veggenti".

Un consenso a un fenomeno di devozionismo che continua ad attrarre visitatori dalle cosiddette apparizioni del 1981 che riconosce la crescita di un luogo di devozione senza impegnarne il riconoscimento. Data la notizia, mi piace citare un’evasione teologica del vescovo di Ivrea da poco scomparso Luigi Bettazzi che, prete di fede sorridente, esternava battute di autocritica interna. Una riguardava l’eccesso di lavoro che svolge Maria dal Paradiso con grande preoccupazione di Pietro che non sa come rimediare alle proteste dei collaboratori. Si rivolge a Gesù pregandolo di intervenire a calmare la frenesia della Madonna. Gesù cerca di farle capire che deve prendersi un po’ di riposo, che al rientro potrebbe recuperare i giorni di assenza. Maria arriva ad accettare ma non sa dove andare: “Mamma, hai tanti santuari, scegline uno”.  Ma quale: Gesù avanza proposte: Lourdes (“troppo mercato!!”), Fatima (“Arrivano i giornalisti a chiedere del Segreto”), Loreto, è la tua casa (sì, ma è piccola, nemmeno ci si gira”). “Insomma, mamma, perché non vai a Medjugorye...”. “ Beh, perché no? Mai stata”.


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