L’ordinario militare mons. Santo Marcianò ha reso Chiesa Giubilare - con una messa per l’anno santo della diocesi castrense a cui partecipava la sottosegretaria alla Difesa Isabella Rauti - la nave-scuola della Marina militare italiana Amerigo Vespucci: espressione di quella speranza... che Dio affida anche al mondo militare.
Posso peccare di parzialità e conservare tracce di antimilitarismo di quando presiedevo la Loc, Lega degli obiettori di coscienza, ma posso arrivare ad essere indulgente nei confronti di una “scuola”. Leggo però (Adista, 25.01.2025) che “anche la chiesa-madre della diocesi castrense, la rettoria di Santa Caterina da Siena a Magnanapoli e le chiese degli ospedali militari al Celio e ad Anzio, nonché le chiese delle fregate Marceglia e Rizzo (di cui non mi spiego la parola “chiese”: e le altre navi?). Inoltre risultano chiese giubilari anche i distaccamenti di nostri reparti nei contingenti internazionali in Iraq, Ksovo, Kuwait, Libano, Somalia, Niger, Bulgheria e Ungheria. A corollario del convegno degli ordinari militari d’Europa, alla vigilia della celebrazione giubilare delle FFAA dell’8-9 febbraio. Non a caso prima del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa che celebreranno il loro evento giubilare domenica 9 in San Pietro con il Papa. Una concatenazione non innocente.
Ora, nessuno ignora che è tornato il demone della guerra e dobbiamo - tanto più i cattolici - mettere in atto tutte le misure preventive per impedire che il mito della forza prenda piede e la violenza, già crescente nella società civile e nei giovani, alimenti un equivoco bisogno di sicurezza a richiamare misure repressive. Abbiamo visto i militari americani eseguire gli ordini incostituzionali di Trump e deportare ammanettati dei civili perché “clandestini”.
Sull’impiego degli eserciti bisogna che la società civile torni a fare il punto, ma la Chiesa deve dolersi della necessità delle istituzioni della difesa, ma guardarsi dal santificarle. Faccio parte di Pax Christi e non mi basta sapere che è uscita una nota di “perplessità e considerazioni”: denuncia la sacralizzazione e commenta: “Più sensato sarebbe stato invitare i militari a vivere l’indulgenza giubilare altrove anche per riconsiderare la propria scelta”. Non mi basta. Anzi, in qualche modo mi dispiace non condividere l’invito antimilitarista a impiegati dello Stato laico la cui professionalità si suppone scelta con la responsabilità istituzionale di chi sa che ottant’anni fa ci fu chi non ubbidì a ordini criminali. Quanto a noi della Pax Christi ricordo il lungo impegno critico sull’ordinariato militare e la testarda richiesta di eliminazione di gradi e stipendi dei cappellani di carriera: non mi dite che davvero il nostro storico presidente Luigi Bettazzi è morto.
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