Sul ‘caso’ Almasri, nelle aule del Parlamento, mercoledì 5 febbraio scorso, dai banchi del governo abbiamo ascoltato un fiume di parole, precisazioni, cavilli, contraddizioni, giustificazioni, competenze, ritardi, ricostruzioni, negazioni, accuse, bugie, proclami retorici... e così via. Si dirà e si scriverà molto, con analisi approfondite.

Una cosa si è capita: al centro di tutto ci sono gli INTERESSI, tutto il resto è residuale.
E le persone uccise, torturate, violentate, schiavizzate? Residuali!
Prima di tutto dobbiamo salvare gli INTERESSI, costi quel che costi.
Peccato che questa cosa non ci è stata spiegata in modo chiaro, ma nascosta in un giro di parole a volte incomprensibile e contradditorio.
Era già chiaro dopo la strage di Cutro del 26 febbraio 23. I migranti? ‘CARICO RESIDUALE’, Parola del ministro dell’Interno.
Chiaro?
Il resto sono solo parole, parole accompagnate da eleganza, faccine, sorrisi ed espressioni varie. Nella speranza che tutto passi al più presto e restino gli INTERESSI. Il resto è residuale.
Così come gli abitanti di Gaza e tutti i palestinesi, ce lo ha detto l’inquilino della Casa Bianca in modo chiaro: deportiamoli, sono residuali. Gli interessi sono ben altri. E dal Governo qualcuno si è già affrettato ad applaudire.
L’elenco, tragico, potrebbe continuare.
Oggi, 6 febbraio, riprende, presso le Commissioni Riunite Esteri e Difesa della Camera, l’iter del Disegno di Legge di modifica della Legge 185/90 sull’export di armi italiane. In gioco ci sono ancora una volta gli interessi delle lobby delle armi. Dei mercanti di morte. E le vittime? Residuali.
Alla faccia della Costituzione, dei diritti umani e anche della fede cristiana sempre più ostentata da molti esponenti di questo governo.
L’orizzonte è buio. Manca anche il respiro a sentire certe cose.
E anche la speranza è messa a dura prova.
Sì, abbiamo bisogno di recuperare quello ‘Scandalo della speranza’, cantato da p. David Maria Turoldo. Lo ricordiamo nell’anniversario della sua morte, 6 febbraio 1992.
Il card. Martini lo descriveva così: “Poeta, profeta, disturbatore delle coscienze…”.


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