Ci sto, sono con voi!
Una Chiesa povera, coraggiosa, profetica e gioiosa.

Un'analisi di ampio respiro, globale e concreta, quella contenuta nell'intervento di Leone (23 ottobre 2025) ai Movimenti Popolari (EMMP), presenti con le loro bandiere su "terra, casa e lavoro" e ricordati come "poeti sociali" (Francesco 16 ottobre 2021). Ne elenco almeno sette spunti significativi.
Anzitutto la continuazione del cammino iniziato da papa Francesco nel 2014 per guardare il mondo "partendo dalle periferie" (che "merita un intero capitolo nel pensiero sociale cristiano sugli esclusi").

In secondo luogo l'affermazione che "i poveri sono al centro del Vangelo", che "l'esclusione è il nuovo volto dell'ingiustizia", fa parte della "cultura dello scarto" (Evangelii gaudium 53) e che la Chiesa "deve essere con voi: una Chiesa povera per i poveri, che si protende, che corre dei rischi, una Chiesa coraggiosa, profetica e gioiosa".
In terzo luogo, la necessità di creare un grande "antidoto contro un'indifferenza strutturale che si fa diffondendo e che non prende sul serio il dramma di popoli spogliati, derubati, saccheggiati e costretti alla povertà" e, quindi, il loro "impegno collettivo e solidale volto a invertire la tendenza disumanizzante delle ingiustizie sociali [...] rifiutando l'autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria e affrontando le cause strutturali della disuguaglianza che è la radice dei mali sociali".
In quarto luogo, la riflessione operativa sulle sfide globali prodotte dai "centri di svilupo tecnologico" come clima, industria farmaceutica, modelli di vita, gioco d'azzardo, nuove droghe, tecnologie di informazione e telecomunicazioni. A proposito di quest'ultime, Leone cita il coltan e il litio "la cui estrazione dipende dalla violenza paramilitare, dal lavoro minorile e dallo sfollamento delle popolazioni" e che scatenano "la competizione tra le grandi potenze e le grandi aziende".
In quinto luogo, la dura denuncia dell' "abuso dei migranti vulnerabili" legato a "gravi crimini commessi o tollerati dallo stato" perché "si stanno adottando misure sempre più disumane, persino politicamente celebrate, per trattare questi 'indesiderabili' come se fossero spazzatura" (evidente il richiamo a politiche europee e statunitensi al riguardo).
In sesto luogo, la necessità di lotte sociali per difendere "la dignità umana", per "accompagnare l'umanità", per "nuove politiche pubbliche e diritti sociali", per "seminare l'amore come semi di senape (Mt 13, Mc 4, Lc 13), per far "crescere un mondo più umano e gestire meglio 'le cose nuove' ".
In settimo luogo, la preghiera perché Dio "vi protegga e vi riempia del suo amore inesauribile, vi dia il coraggio di una profezia evangelica, la perseveranza nella lotta, la speranza nel cuore, la creatività poetica". Un'esortazione mobilitante, quella di Leone. Siamo capaci di assumerla anche come Pax Christi?

 


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