Non possiamo accettare il Decreto Sicurezza bis del ministro dell’Interno Salvini, né come italiani, perché contrario ai dettami della nostra Costituzione, né come cristiani, perché è in netta contraddizione con la ‘buona novella’ che ci ha annunciato Gesù di Nazareth.
Questo Decreto, un ‘boccone avvelenato’ che Salvini ci regala, alla vigilia delle elezioni europee, supera ogni limite di decenza. Questo Decreto spiazza i diritti: porti chiusi, soccorso che diventa reato, astronomiche sanzioni pecuniarie al solo scopo di paralizzare il salvataggio di migranti da parte della poche navi salva-vite che ancora operano nel Mediterraneo. Il testo è stato presentato lunedì 20 maggio al Consiglio dei Ministri e non è stato approvato. Ma Salvini ha corretto di nuovo il testo per farlo approvare subito, ma è stato rimandato a dopo le elezioni. Nella nuova riedizione del testo salta il riferimento diretto ai migranti salvati, ma il principio resta intatto: si punisce chi interviene nel soccorso. Non più con una multa fino a 5.500 euro per ogni persona salvata, ma sequestro della nave e multe da 10 a 50 mila euro per il comandante che non rispetta il “divieto di ingresso, transito o sosta in acque territoriali italiane”.
La gravità di questo Decreto sta nel fatto che dimentica che questi migranti non sono merci, ma persone. E salvare persone in mare è un dovere di ogni essere umano, parte dello jus gentium fin dall’antichità. Il sistema di ‘ricerca e salvataggio’ è codificato nel diritto internazionale sulla base del valore di ogni essere umano. Se si attenta al diritto-dovere del soccorso in mare si intacca il fondamento del sistema universale dei diritti umani. “Ovvero la base su cui si fonda il principio di reciprocità – osserva Luigi Manconi – che a sua volta sostanzia il legame sociale e dà vita al consorzio umano. Per questa ragione insidiare il diritto-dovere di soccorso rappresenta un attentato alla civiltà giuridica”.
Mai come oggi l’attività di solidarietà sociale è stata così delegittimata da parte dei poteri dello Stato. E questo in un momento storico in cui ce n’è ancora più di bisogno!
Infatti nel Mediterraneo abbiamo persone disperate che fuggono da una situazione di guerra spaventosa in Libia (generata anche dall’Italia!) e hanno il diritto a essere accolti perché rifugiati. Sappiamo di sicuro che vi sono almeno mezzo milione di migranti nei lager libici, torturati e stuprati. Salvini sostiene che la ‘Libia è un posto sicuro’! Ma l’Onu dice: “La Libia non può essere considerata un posto sicuro”. E l’Alto Commissario per i rifugiati aggiunge: “Portare i migranti fuori da quei luoghi spaventosi di detenzione è una priorità”.
Stiamo assistendo in silenzio davanti a veri e propri crimini perpetrati da questo governo. E tali saranno giudicati dai tribunali internazionali. Non possiamo tacere! Come seguaci di quel povero Gesù di Nazareth, crocifisso dall’Impero Romano come sovversivo, dobbiamo gridare che non possiamo accettare tali politiche criminali.
Non possiamo accettare che la Lega si presenti come “partito cristiano”!
Con il comizio in piazza Duomo a Milano, Salvini brandendo il Rosario e invocando i Santi protettori di Europa, ha sancito l’identità cristiana della Lega. Questa è blasfemia!
L’obiettivo della Lega è conquistare il consenso di quella parte del mondo cattolico che non gradisce la Chiesa di papa Francesco che richiama i fedeli alla centralità di Gesù. Una fede che non può accettare muri, porti chiusi, filo spinato. Al contrario Salvini ha da poco concluso il Patto del filo spinato con Orbar dell’Ungheria con un invito alle destre xenofobe di riprendersi l’Europa.
Il ‘vangelo’ di Salvini è profondamente anti-cristiano: è il ‘vangelo’ dell’odio, dell’apartheid, della superiorità della tribù bianca. Il Vangelo di Gesù è quello dell’amore!
Il vescovo Di Mazara del Vallo, mons. Mogavero afferma in maniera categorica che le posizioni della Lega sono “ diametralmente opposte al messaggio evangelico. Chi è con lui non può dirsi cristiano.” Per me un cristiano, coerente con il Vangelo, non può votare per la Lega né per gli altri partiti xenofobi. Come missionario, che per dodici anni, ho sentito sulla sua pelle l’enorme sofferenza dei baraccati di Korogocho, non posso dire altro.
È questo lo schiaffo morale che i cristiani, ma anche i laici coerenti con la Costituzione devono dare ai partiti razzisti in queste elezioni europee. Si tratta del futuro dell’Europa e della nostra stessa democrazia.