Il Dicastero per la Dottrina della Fede il 18 settembre ha pubblicato una Nota “Regina della Pace”  per assicurare che i fedeli potranno recarsi liberamente in pellegrinaggio a Medjugorje, per fare esperienza dei frutti spirituali lì maturati, anche se questo non significa che ci sia una soprannaturalità dei fenomeni raccontati dai "veggenti".

Sono passate da poco le 22. È buio in tutto il reparto dell’ospedale di Borgomanero. In camera entrano due infermiere con una piccola lucina. “Come va? Tutto bene? Bisogno di qualcosa?”.

Pubblichiamo un articolo scritto da Renato Sacco a Kabul, l’11 settembre 2011. In quei giorni era in corso una delegazione nella capitale dell’Afghanistan, per incontrare i famigliari delle vittime delle torri gemelle e i familiari delle vittime della guerra in Afghanistan.

Dopo aver visto la puntata di Presa Diretta, domenica sera, scenari di guerra in Europa, riarmo, spegni la tv e ti prende un senso di amarezza, di angoscia. È vero, si potrebbe dire che, più o meno, sono cose che si sapevano già.

La notte tra il 13 e il 14 agosto è morto Paolo Ricca, pastore e teologo valdese, osservatore al Concilio Vaticano II e protagonista del dialogo e del cammino ecumenico. In sua memoria e grati della sua testimonianza, ripubblichiamo un suo articolo scritto per il dossier di ottobre 2009 di Mosaico di pace, "Il tempo di agire è oraAmbiente e giustizia nelle religioni e nelle culture".

“Giungere così quanto prima alla cessazione di questa lotta tremenda, la quale, ogni giorno più, apparisce inutile strage”. (Benedetto XV, lettera ai capi dei popoli belligeranti, 1 agosto 1917).

Unisco anche la mia piccola voce per gridare allo scandalo. Non è possibile tollerare certe cose. La comunità internazionale di fronte a questo scandalo non può tacere.

Qualifica Autore: Presidente CIPAX

Olga Karach è una straordinaria attivista pacifista bielorussa, impegnata, con l’organizzazione Our House, di cui è presidente, su tutto il fronte dei diritti umani. Conosciuta e stimata dal movimento pacifista italiano, ha avuto il premio Langer 23.

No, non c’entrano gli Europei di calcio e neanche la mitica partita del 1970, vinta dall’Italia 4 a 3.
Sembra invece ci sia una gara tra Italia e Germania per primeggiare non nel calcio ma nelle armi e negli sponsor.

Julian Assange è a casa. La notizia è talmente bella e sorprendente che i social inizialmente sono cauti nel rilanciarla. Ma è vero, per fortuna. La sua vita è salva.

Qualifica Autore: Vescovo di Cassano all’Jonio Vicepresidente Conferenza Episcopale Italiana

Nella notte tra il 18 e il 19 giugno, il DDL Calderoli sull’autonomia differenziata è stato definitivamente approvato alla Camera, con 172 voti favorevoli e 99 contrari.
Questa legge è una conseguenza della riforma del Titolo V della Costituzione (2001), che ha dilatato competenze e poteri delle regioni a statuto ordinario.

24 maggio 1915: l'Italia dichiarava guerra all'Austria. Non era una guerra di difesa...

Quanta retorica in questi anni e oggi ancora di più. "Dio, Patria e famiglia, gli eroi che hanno difeso la patria!" La canzone del Piave che "mormorava calmo e placido al passaggio dei primi fanti il 24 maggio" l'abbiamo imparata sui banchi di scuola, ma la sentiamo ancora suonare e cantare in molte manifestazioni. La bugia e la criminalità della guerra hanno bisogno della retorica, per creare consenso. Oggi forse più di ieri.

La canzone del Piave fu scritta nel 1918 per sollevare il morale delle truppe.

E così i circa 650.000 morti, solo tra gli italiani, vengono chiamati eroi, e non – come sarebbe giusto – carne da macello, mandati a morire nelle trincee. E quanti furono quelli che 'obiettarono'?

Non ripeto quanto già scritto lo scorso anno: https://www.mosaicodipace.it/index.php/rubriche-e-iniziative/rubriche/l-opinione-di/3679-24-maggio-il-piave-continua-a-mormorare

            Cresce sempre più la retorica della guerra: la richiesta di tanti soldi (2% del PIL per le armi) e tanti uomini (ne servono 10.000, dice il Gen. Masiello). Si entra nelle scuole a fare propaganda. Si propone la leva militare per una guerra inevitabile, giusta e magari anche benedetta, se non proprio santa.

            Don Lorenzo Milani scriveva ai cappellani militari toscani che hanno sottoscritto il comunicato dell'11 febbraio 1965. "L'Italia aggredì l'Austria con cui questa volta era alleata... Avete detto ai vostri ragazzi che quella guerra si poteva evitare? Che Giolitti aveva la certezza di poter ottenere gratis quello che poi fu ottenuto con 600.000 morti? Che la stragrande maggioranza della Camera era con lui (450 su 508)? Era dunque la Patria che chiamava alle armi? E se anche chiamava, non chiamava forse a una «inutile strage»? (l'espressione non è d'un vile obiettore di coscienza ma d'un Papa canonizzato)".

In questi giorni, a Stresa vicino a casa mia, si ritrovano i ministri delle finanze e i governatori delle banche centrali dei Paesi del G7.

Chissà se parleranno di una economia di pace o di guerra?

Chissà se qualcuno leggerà loro anche solo due righe della Fratelli Tutti: “Con il denaro che si impiega nelle armi e in altre spese militari costituiamo un Fondo mondiale per eliminare finalmente la fame e per lo sviluppo dei Paesi più poveri, così che i loro abitanti non ricorrano a soluzioni violente o ingannevoli e non siano costretti ad abbandonare i loro Paesi per cercare una vita più dignitosa. (FT. 262)

Sì, c'è molta retorica di guerra… E il Piave? Mormora! Pensiamoci bene prima di cantare il Piave o di pensare che quelli del G7 difendano il bene dell'umanità.

 

Parola del generale Masiello. «L’Esercito italiano va potenziato, dobbiamo fare in fretta. Servono più tecnologie e più soldati».


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