Oggi salutiamo Gianni. Camminare accanto a lui per alcuni tratti di strada e aver potuto assaporare la sua passione per la Pace, è stato per noi un dono grande. Condividiamo il messaggio della presidente del Cipax, di cui Gianni è stato fondatore.

“Il 12 novembre 2003, ci fu l'attentato terroristico a Nassirya ai danni del contingente italiano: 19 morti italiani, 9 irakeni e 4 stranieri. Io e d. Fabio Corazzina eravamo a Mosul per l'ordinazione episcopale dell'amico Louis Sako, ora Patriarca Caldeo a Baghdad.

Ci mancava anche Cadorna. Ne sentivamo proprio un immenso bisogno! Proprio lui che amava ripetere: "Le sole munizioni che non mi mancano sono gli uomini".

Si è spento Giannino Piana. Già docente di Etica cristiana presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose della Libera Università di Urbino e di Etica ed economia presso la Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Torino, è stato per noi tutti - operatori di pace - un punto di riferimento importante.

La tragedia in Nagorno-Karabakh, o Artsakh in lingua armena, dopo essere stata praticamente ignorata da quasi tutti per anni, è apparsa sui Mass Media in questi giorni.

È successo diverse volte. Al termine dell’ennesima corsa affannosa tra lezioni, incombenze burocratiche e spesa, mi son domandata: “Chi me lo fa fare?”. 

Riprendiamo e rilanciamo una interessante recensione del film "Barbie" a cura di un nostro storico caro collaboratore, Andrea Bigalli, pubblicata in Patria Indipendente. Il film sulla bambola della Mattel è stato un successo. Sale sold out, per lo più donne di ogni età. Quale la lettura possibile del film e quali riflessioni apre?

La Redazione di Mosaico di pace si unisce al cordoglio di tutto il mondo delle associazioni e dei movimenti per la pace per la morte di Giorgio Giannini.

da Avvenire, 19 agosto 2023, p. 13

Una cinquantina di persone hanno compiuto il cammino da Trento a Sankt Radegund per ricordare quest’uomo che rifiutò di aderire al regime. Decapitato nel 1943 su ordine dello stesso Hitler. Una memoria e anche una ferita.
Pellegrinaggio sulle orme di Jägerstätter Martire del nazismo, difese i suoi principi.

Avevo scritto ad alcuni di voi che non ero pronta a ricordare mons. Luigi Bettazzi vescovo emerito di Ivrea come davvero morto. Per noi amici, sparsi in giro per l’Italia e il mondo, don Luigi lo aspettavamo per la festa dei cent’anni, quando, come diceva, sarebbe diventato secolare.

Luigi Adami cercava i volti. Non gli bastavano i libri, che raccoglieva e catalogava con cura e passione (una notte, ospite a casa sua, andai a curiosare fra le mensole di una libreria dove stavano affastellati manuali di teologia con cassette di canti anarchici, saggi di economia critica e documenti sulla teologia della liberazione).

Richiamare al cuore (ri-cordare) il caro Luigi Bettazzi significa per me ricapitolare gran parte della mia vita sia in ambito ecclesiale che in quello civile e in quello politico.


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