La dimensione economico-politica della fede di Francesco sta accompagnando il pontificato di Francesco fin dall’incontro coi lavoratori a Cagliari (22 settembre 2013) dove l’invocazione Signore, insegnaci a lottare si intrecciava con una lucida analisi del nostro “sistema economico idolatrico” fautore di “una cultura dello scarto”.
Caposaldi del suo magistero sociale sono Evangelii gaudium, Laudato si' e Fratelli tutti.Il loro orientamento è quello di superare “l'economia dell'esclusione e della inequità” perché questo “sistema sociale ed economico è ingiusto alla radice” e “questa economia uccide” (EG, 53, 59; anche 192, 202-208). L’invito a cambiare, riproposto durante gli Incontri coi movimenti popolari (ottobre 2014, luglio 2025, novembre 2016), è risuonato all’apertura dell’evento internazionale “The economy of Francesco: i giovani, un patto, il futuro” il 19-21 novembre 2020: “Abbiamo bisogno di un cambiamento, vogliamo un cambiamento, cerchiamo un cambiamento”. Esso riguarda i modelli di produzione e di consumo, il mondo della finanza, le strutture di potere, la cura della terra, gli stili di vita e tutta la narrazione economica dominante. Insomma, per papa Francesco non c’è economia (vera) senza lotta per la pace, la giustizia e la cura del creato. Non c’è economia (inclusiva) senza la centralità degli scartati. Non c’è economia (umana) senza disarmo globale (verso le armi e le logiche del nemico e dello scarto).
“La politica e l’economia non devono sottomettersi ai dettami e al paradigma efficientista della tecnocrazia”. Senza la centralità del bene comune “rimarremo prigionieri di una circolarità alienante che perpetuerà soltanto dinamiche di degrado, esclusione, violenza e polarizzazione”. Non basta, allora, accrescere la ricchezza comune perché sia equamente ripartita o promuovere la tecnica. Solo “la prospettiva dello sviluppo umano integrale è una buona notizia da profetizzare e da attuare [...]: questa è la strada perché ci propone di ritrovarci come umanità sulla base del meglio di noi stessi: il sogno di Dio che impariamo a farci carico del fratello più vulnerabile”(21 novembre 2020).
La fondamentale premessa
Guardando all’insieme del suo pensiero che invoca soluzioni creative, occorre rilevare che per il papa esiste una premessa fondamentale che viene spesso dimenticata: la necessità di ridurre e riconvertire le spese militari. L’ha ricordato, ad esempio, in Giappone il 24 novembre 2019: “Nel mondo di oggi, dove milioni di bambini e famiglie vivono in condizioni disumane, i soldi spesi e le fortune guadagnate per fabbricare, ammodernare, mantenere e vendere le armi, sempre più distruttive, sono un attentato continuo che grida al cielo”. Ritorna, così, l’idea di Paolo VI che nel 1964 “propose di aiutare i più diseredati attraverso un Fondo mondiale, alimentato con una parte delle spese militari”. L’indicazione pulsa anche in Fratelli tutti (262).
La conferenza stampa del 7 luglio 2020, promossa dalla Commissione Covid-19 del Vaticano, consolida tale prospettiva. Per “preparare il futuro e costruire la pace”, come dice il titolo dell’iniziativa presieduta dal card. Peter Appiah Turkson, occorre “congelare la produzione e il commercio delle armi”. Oggi “la violenza armata, i conflitti e la povertà sono infatti collegati in un ciclo che impedisce la pace, favorisce le violazioni dei diritti umani e ostacola lo sviluppo. Accolgo con favore la recente approvazione da parte del Consiglio di Sicurezza dell'ONU di un cessate il fuoco globale. Non possiamo combattere la pandemia se ci combattiamo o ci stiamo preparando a combattere l'uno contro l'altro”.
La proposta ONU di far tacere le armi e di mettere al bando le armi nucleari (cui l’Italia è ancora estranea), il controllo delle banche armate e del commercio delle armi, l'appello per una moratoria per nuove armi nel 2021, le iniziative legate all’anno speciale della Laudato sì e il percorso iniziato ad Assisi con tanti giovani economisti stanno tutte dentro questa itinerante profezia.
Per approfondire
Suggeriamo la lettura dei seguenti articoli, pubblicati nel nostro sito (clicca sul titolo per leggere o scaricare pdf dei dossier)
- dossier di Mosaico di pace "Del denaro, della finanza e delle fedi", a cura del tavolo di lavoro e ricerca interreligioso "Fedi e Finanza" (novembre 2016)
- dossier "Nuove strade di fratellanza", a cura di Tonio Dell'Olio (Luglio 2019)
- articolo "Cacciare i mercati dal tempio", a cura di Roberto Mancini (Ottobre 2014)
- vari articoli e suggerimenti bibliografici sono presenti nella sezione "Fedi e Finanza" di questo sito internet