Follia e ragione. "Pazzia di tutte le parti" e "scienze interconnesse" per la pace e la giustizia. In questo periodo il papa gioca spesso con l'antitesi tra follia bellica (delinquenziale) e conoscenze per la pace. Continua, così, il suo dialogo con gli scienziati, ribadito nella "Laudato sì" e nelle numerose riflessioni contro le armi nucleari e contro un'economia che uccide.
La pazzia di tutte le parti, la delinquenza del commercio delle armi
Il 24 agosto, invocando la necessità di "passi concreti per mettere fine alla guerra e scongiurare il rischio di un disastro nucleare a Zaporizhia", Francesco afferma che "tanti innocenti stanno pagando la pazzia, la pazzia di tutte le parti, perché la guerra è una pazzia e nessuno in guerra può dire: "No, io non sono pazzo" [...]. Gli innocenti pagano la guerra, gli innocenti! Pensiamo a questa realtà e diciamoci l'un l'altro: la guerra è una pazzia. E coloro che guadagnano con la guerra e con il commercio delle armi sono dei delinquenti che ammazzano l'umanità".
Contro la regressione storica e umana
Il 10 settembre, ai membri della Pontificia Accademia delle Scienze, Francesco rivolge una richiesta accorata: "in questo momento della storia, vi chiedo di promuovere la conoscenza che ha come obiettivo costruire la pace. Dopo le due tragiche guerre mondiali, sembrava che il mondo avesse imparato a incamminarsi progressivamente verso il rispetto dei diritti umani, del diritto internazionale e delle varie forme di cooperazione. Ma purtroppo la storia mostra segni di regressione. Non solo si intensificano conflitti anacronistici, ma riemergono nazionalismi chiusi, esasperati e aggressivi (cfr Fratelli tutti 11), e anche nuove guerre di dominio, che colpiscono civili, anziani, bambini e malati, e provocano distruzione ovunque".
La guerra ormai è mondiale
"Ho detto che era una terza guerra mondiale "a pezzi"; oggi forse possiamo dire "totale", e i rischi per le persone e per il pianeta sono sempre maggiori. San Giovanni Paolo II ringraziò Dio perché, per intercessione di Maria, il mondo era stato preservato dalla guerra atomica. Purtroppo dobbiamo continuare a pregare per questo pericolo, che già da tempo avrebbe dovuto essere scongiurato".
Chiedendo ai ricercatori di rifiutare gli studi orientati alla morte, Francesco osserva che "è necessario mobilitare tutte le conoscenze basate sulla scienza e sull'esperienza per superare la miseria, la povertà, le nuove schiavitù, e per evitare le guerre" e "formare una forza per la pace." Come credenti, dunque, "nel nome di Dio, che ha creato tutti gli esseri umani per un comune destino di felicità, siamo chiamati oggi a testimoniare la nostra essenza fraterna di libertà, giustizia, dialogo, incontro reciproco, amore e pace, evitando di alimentare odio, risentimento, divisione, violenza e guerra".