“Penso a don Tonino Bello, un grande vescovo pugliese che stava in mezzo al suo popolo e ha lottato con tutte le sue forze per la pace”. Così papa Francesco nella sua intervista a “Il fatto quotidiano” del 12 marzo 2023 subito dopo aver parlato della Chiesa in uscita e della necessità della pace cui si oppone “un’azienda che non conosce crisi, l’industria più grande del mondo: la fabbrica delle armi”.
È bello intrecciare i dieci anni del pontificato di papa Francesco (2013) con i trent’anni che ci separano dalla morte di don Tonino (1993) e con i sessant’anni dalla Pacem in terris (1963) che per i due “amici” costituisce un testo fondamentale, ancora incompreso, da cui ripartire.
Dono e profezia
Intime connessioni
Ultimamente, nell’introduzione al libro Contro la guerra. Il coraggio di costruire la pace (Solferino-Lev), Francesco ricorda che “don Tonino amava ripetere che i conflitti e tutte le guerre ‘trovano la loro radice nella dissolvenza dei volti’” (12). Da parte mia ho ragionato su almeno dodici intime connessioni tra i due, nel mio Amare il mondo Creare la pace. Papa Francesco e Tonino Bello (la meridiana): pace come uscita e cammino, coraggio, grazia dello stupore, responsabilità, sogno di Isaia, comunione nelle differenze, ricerca dei volti, dignità, Trinità, misericordia, profezia, bellezza.
Profeta incompreso
Come uomo di pace e pastore immerso nel suo popolo, aggiunge con rammarico il papa nell’intervista ricordata, “don Tonino è stato un uomo non compreso nel suo tempo perché era molto avanti. Lo si sta riscoprendo oggi. Un profeta! È già venerabile ed è in cammino verso la beatificazione”.
E ancora, suggerendo che la sua sensibilità orante e poetica (creativa) possa connettersi con altre espressioni artistiche, come faceva continuamente in vita, il Papa lo collega a Mr. Rain (Mattia Balardi) e alla sua “Supereroi“, presentata al Festival di Sanremo con un coro di bambini: “Recentemente, hanno ripreso in una canzone anche una sua celebre frase: ‘Noi siamo angeli con un’ala sola. Per volare, abbiamo bisogno di restare abbracciati al fratello, cui prestiamo la nostra ala e da cui prendiamo l’altra ala, necessaria per volare’. Nessuno si salva da solo. Lo abbiamo visto anche con la pandemia”. Grazie al Papa e grazie a don Tonino per la loro profonda, fresca e dinamica testimonianza, necessaria a tutti noi per essere credenti credibili e creduti.