“Il bene comune richiede un impegno che sporca le mani. Solo le mani sporche sanno cambiare la terra: la giustizia si vive, la carità si incarna e, solidali nelle sfide, in esse si persevera con coraggio. Per essere donne e uomini di pace bisogna non darsi pace per la pace”.
Abitare i conflitti per umanizzarli
Così il Papa ai giovani del cammino Economy of Francesco il 6 ottobre 2023, invitati ad “abitare i conflitti per umanizzarli”. In quali direzioni oggi? Almeno in tre. Quella economica indicata ai giovani economisti per cambiare i meccanismi di distruzione e scarto. Quella ecologica presente nella Esortazione apostolica Laudate Deum, dura coi negazionisti climatici e le politiche internazionali. Quella politica nonviolenta, ribadita ogni giorno per fermare le guerre, dall’Ucraina alle violenze tra Hamas e Israele.
Il coraggio della fraternità
Per fermarci su quest’ultima che sta assumendo aspetti di feroce disumanità, Francesco intende rilanciare continuamente l’impegno “contemplattivo” come risulta dalle iniziative del 17 e del 27 ottobre 2023.
Mercoledì l’11 ottobre il papa osserva che ogni forma di violenza allontana la soluzione del conflitto e aumenta la sofferenza comune: “Il Medio Oriente ha bisogno di una pace costruita sulla giustizia, sul dialogo e sul coraggio della fraternità”
Le guerre sono sempre una sconfitta
Domenica 15 ottobre chiede “il rispetto del diritto umanitario, soprattutto a Gaza, dove è urgente e necessario garantire corridoi umanitari...Non si versi altro sangue innocente né in Terra santa, né in Ucraina o in qualsiasi altro luogo. Basta! Le guerre sono sempre una sconfitta, sempre”. In tale contesto la preghiera diventa “una forza mite e santa da opporre alla forza diabolica dell’odio”. La preghiera aiuta “una dedizione totale” alla pace, dirà il 18 ottobre.
La guerra cancella il futuro. Tacciano le armi!
Mercoledì 18 ottobre, Francesco invoca interventi per evitare a Gaza “una catastrofe umanitaria” e “l’allargamento del conflitto, mentre nel mondo tanti fronti bellici sono già aperti. Tacciano le armi! Si ascolti il grido di pace dei popoli, della gente, dei bambini!
Fratelli e sorelle, la guerra non risolve alcun problema, semina solo morte e distruzione, aumenta l’odio e moltiplica la vendetta. La guerra cancella il futuro.”
Schierarsi dalla parte della pace
Esorto i credenti a prendere in questo conflitto una sola parte: quella della pace; ma non a parole, con la preghiera, con la dedizione totale. Pensando a questo, ho deciso di indire, venerdì 27 ottobre, una giornata di digiuno e preghiera, di penitenza, alla quale invito a unirsi, nel modo che riterranno opportuno, le sorelle e i fratelli delle varie confessioni cristiane, gli appartenenti ad altre religioni e quanti hanno a cuore la causa della pace nel mondo.