La guerra è sempre un omicidio. Non risolve i problemi ma li aggrava. Può arrivare a un punto di non ritorno catastrofico per tutti. Nel suo forte e commosso appello di domenica 2 ottobre, che ricorda il monito di Giovanni XXIII durante la crisi di Cuba del 1962, il Papa esprime queste tre aspetti della verità riguardante la guerra.

Follia e ragione. "Pazzia di tutte le parti" e "scienze interconnesse" per la pace e la giustizia. In questo periodo il papa gioca spesso con l'antitesi tra follia bellica (delinquenziale) e conoscenze per la pace. Continua, così, il suo dialogo con gli scienziati, ribadito nella "Laudato sì" e nelle numerose riflessioni contro le armi nucleari e contro un'economia che uccide.

Passiamo dalle favole alla realtà, sembra dirci Francesco davanti al dramma della guerra, all’impegno per la pace e alla necessità di una comunicazione pulita e veritiera. “Dobbiamo allontanarci dal normale schema di Cappuccetto rosso: Cappuccetto rosso era buona e il lupo era il cattivo.

Tra i venti che soffiano sul Mediterraneo e su Malta, piccola “rosa dei venti” dell’umanità, è terribile “il vento gelido della guerra” che “anche stavolta è stato alimentati negli anni. Sì, la guerra si è preparata da tempo con grandi investimenti e commerci di armi”.

16 marzo 2022 e 18 marzo 2022. Due giorni di svolta teologica, politica, giuridica. Con papa Francesco siamo arrivati alla maturazione di un lungo cammino. La novità è storica.

“Ho un grande dolore nel cuore per il peggioramento della situazione nell'Ucraina. Nonostante gli sforzi diplomatici delle ultime settimane si stanno aprendo scenari sempre più allarmanti […].

“Oggi il male più grande della Chiesa è la mondanità spirituale. Il teologo De Lubac diceva che è il peggiore dei mali che può accadere [...] e fa crescere una cosa brutta: il clericalismo che è una perversione della Chiesa che genera la rigidità. E sotto ogni tipo di rigidità c'è putredine, sempre”. Così Francesco, intervistato da Fabio Fazio a “Che tempo che fa”, domenica 6 febbraio 2022.

“Quanto dolore sentiamo nel vedere i nostri fratelli e sorelle morire sul mare perché non li lasciano sbarcare! E questo, alcuni lo fanno in nome di Dio”. Così il Papa durante la domenica della Parola il 23 gennaio 2022.

L’augurio di Francesco per il 2022 è quello di accendere in noi lo sguardo di donna. Quello di Maria, pronta a “custodire meditando”, e quello di giovani donne in fuga da guerre e povertà.

Colossale contraddizione, scandalo intollerabile e grande ipocrisia

Sinodo (cammino comune) è una parola generatrice che papa Francesco ha utilizzato più volte e che ritorna oggi con l’urgenza di una decisiva necessità.

Non riduciamo la Croce a un oggetto di devozione, tanto meno a un simbolo politico, a un segno di rilevanza religiosa e sociale”. Così papa Francesco durante il suo viaggio in Ungheria e in Slovacchia. Il suo appello taglia alla radice ogni velleità diffusa in Europa (e altrove, Italia compresa) di nazionalismo religioso, di sovranismo cristiano, di populismo cattolico.

Fraternità (e sororità, ovviamente, come scritto nella seconda riga di Fratelli tutti) è per Francesco sia un’avventura da vivere con passione come membri della famiglia umana, sia "una forma di vita dal sapore di Vangelo" (FT, 1), sia un criterio geopolitico radicale, anzi la dimensione più profonda della “migliore politica” (FT, cap. V).


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