Hamdan Al Zeqri ha 33 anni e oggi discute la sua tesi di laurea in Scienze religiose, ovvero conclude il suo ciclo di studi in teologia cattolica.

Fin qui tutto normale se non fosse che Hamdan è musulmano con l'aggravante di essere un imam, ovvero una guida religiosa. Esercita nel carcere di Sollicciano, a Firenze. E non è nemmeno il primo musulmano a studiare teologia cattolica, ne conosco altri. È che lui è un imam. Non c'è niente da fare: mi confermo nella convinzione che frequentarsi e conoscersi è la via maestra per la convivenza pacifica e la comprensione tra diversi. “Molti dei miei migliori amici sono preti – racconta il giovane di origini yemenite – . Quella dello studio all’Istituto di scienze religiose è stata un’esperienza per andare oltre gli stereotipi e i pregiudizi, per conoscere gli altri oltre i luoghi comuni. Ho scoperto – aggiunge – che islam e cristianesimo hanno tantissimo in comune sul piano umano e sociale. Resto un musulmano, anzi dirò di più: sono più musulmano di prima, ma mi sono innamorato di Gesù. Più capivo chi era Gesù Cristo e meglio vivevo il mio essere islamico. La verità è che studiare la religione degli altri non significa affatto rischiare di convertirsi, ma capire loro fino in fondo”. (fonte: Avvenire, 15.10.2019, p. 18)


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