Ci sono luoghi che hanno un significato speciale e diventano un riferimento nella vita di persone e istituzioni.

Il Concilio Vaticano II fu un tempo in cui si sognò una Chiesa povera, che voleva essere costruita come povera: lo proclamarono il 16 novembre 1965, nelle catacombe di Santa Domitilla, una quarantina di vescovi, principalmente dell’America Latina, che firmarono il Patto delle Catacombe. In tredici clausole i firmatari promisero di condurre una vita semplice e povera. Il 20 ottobre 2019 può di nuovo diventare una data storica, perché nello stesso luogo in cui il Patto delle Catacombe era stato firmato, è stato adottato il Patto delle Catacombe per la Casa Comune, nel desiderio di promuovere una Chiesa col volto amazzonico, povera e serva, profetica e samaritana. Ancora una volta, c’erano circa 40 vescovi, accompagnati da altri Padri sinodali, uditrici, uditori, perite e periti, oltre ad alcuni partecipanti di Amazônia Casa Comum, che insieme hanno celebrato un’Eucaristia presieduta dal Cardinale Claudio Hummes, un vescovo che gode di grande rispetto e ammirazione tra i presuli della regione, Eucarestia a cui ha partecipato anche il cardinale Pedro Barreto. (Fonte: Luis Miguel Modino, Rinnovato il patto delle catacombe)


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