Che cosa ci impedisce di mettere in pratica ciò che il bene dell'umanità oggi esige con forza? Sembra essere questa la domanda preliminare del cardinale Peter Turkson, Prefetto del dicastero vaticano per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, che ha chiesto due cose molto precise: venga eliminata la proprietà intellettuale delle case farmaceutiche che producono il vaccino anti-Covid e venga annullato, o almeno diminuito, il debito pubblico dei paesi poveri affinché possano investire in sanità. "Davanti alla pandemia globale - ha detto Turkson - ci vuole uno sforzo globale". Quando davanti alla pandemia si invocava un cambiamento per cui nulla potesse restare come prima, si pensava esattamente a questo. Garantirsi il vaccino entro gli steccati della propria condizione di privilegio rispetto ai paesi più poveri può rivelarsi una tragica illusione. L'immunità è di gregge quando è globale e le varianti in corso vengono a richiamarci proprio a questo. Nella sua drammaticità, niente come le pandemie, ci ricordano che facciamo parte di una sola famiglia umana. Non c'è scampo. Ma ci sono convinzioni, egoismi e comportamenti talmente incisi nelle nostre intelligenze da non riuscire ad essere scalfite nemmeno dal grido della sofferenza e della morte.
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