Un tempo di recupero dell'essenzialità in cui proprio la rinuncia del cibo ce ne fa comprendere l'importanza. Il Ramadan è il tempo della presa di coscienza più consapevole della presenza di Dio (taqwa) e della vicinanza alla comunità umana.
Tempo di rinuncia, insomma, che consente di vivere più profondamente la centralità di ciò che conta davvero. È questo il mese che ricorda il dono del Libro sacro come guida per le persone che intendono seguire i precetti di Dio. Per queste ragioni, questo tempo non riguarda soltanto il vasto mondo musulmano ma tutte e tutti. Se questa tradizione continua ad essere osservata e custodita, il beneficio è per l'intera comunità. E allora gli auguri che rivolgiamo ai musulmani che entrano in questo tempo sono rivolti anche a noi: questa messa a dimora del seme, possa garantire un buon raccolto. Peccato che la pandemia non consentirà di vivere al meglio l'ifṭār e l'Id al-fitr. La fine del digiuno quotidiano (ifṭār) e quello dopo il compimento del mese (Id al-fitr) sono occasioni feconde di conviviali a cui sono invitati tutti, al di là della fede che si professa. E allora auguri, sorelle e fratelli musulmani, aiutateci a crescere nella fede, ovvero a sentirci tutti fratelli e sorelle.