La squadra della democrazia oggi scende in campo con il lutto al braccio. Non la squadra dell'informazione, ma quella della democrazia.

Il giornale pro democrazia Apple Daily di Hong Kong ha annunciato che sabato prossimo chiude i battenti tanto della versione cartacea, quanto della sua versione online. Pessima notizia. A furia di arrestare proprietari e giornalisti (ieri l'ultimo a finire in manette è stato l'editorialista Tseung Kwan O) e sequestrare i beni che ne consentivano la pubblicazione, il governo cinese è riuscito a chiudere questa finestra che faceva entrare le voci del mondo e lasciava conoscere le voci di dentro. Sicuramente non mancherà chi farà notare che occuparsi di un giornale straniero significa ingerenza negli affari di un'altra nazione, ma noi continuiamo a pensare che i diritti umani sono universali e, per questo, non hanno un passaporto nazionale. La partita della libertà di informazione vale la pena d'essere giocata perché dal suo esito dipende buona parte del nostro futuro e del futuro delle prossime generazioni. Ma è avvenuto che la squadra della prepotenza ha segnato un gol e conduce uno a zero su quella della libertà. Se mai ci fosse una tifoseria festante di quella squadra, è bene fargli sapere che il triplice fischio dell'arbitro non è ancora arrivato. 


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