Mc 6,1-6
¹Partì di là e venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. ²Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti
e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? ³Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. ⁴Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». ⁵E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. ⁶E si meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva i villaggi d'intorno, insegnando.
Mosaico della Domenica
Ho capito meglio questa pagina del Vangelo perché in questi giorni, qui in Cittadella, abbiamo dato inizio a un laboratorio teatrale. L'attore che lo anima, Christian La Rosa, citando il suo maestro, ha detto: "Mi raccomando, evitate di dare il bianco su bianco. Ovvero: non serve a niente dare il bianco sul bianco". Si tratta di una formula che si può applicare anche a diverse discipline, materie, capacità che noi stessi siamo chiamati a sviluppare. Gesù fa esattamente così: si rifiuta di dare il bianco sul bianco. Intanto, lasciate che dica che sento Gesù molto vicino al popolo dei discriminati, emarginati e vittime del pregiudizio, perché lui lo subisce soprattutto nel suo paese d'origine, da quelli di casa, i vicini. Lo scandalo che viene suscitato è che il figlio del falegname si permette di fare prodigi e di fare prodigio anche della sua parola. Insomma questo figlio di falegname non replica le orme del padre, si ribella al bianco su bianco. E allora il suggerimento, il consiglio, l'esortazione a tutti i credenti (ma direi a tutte le persone in tutto il mondo) è quello di accentuare le sfumature, di riappropriarci delle parole e, in qualche modo, anche della Parola. Significa riuscire ad elaborare un colore nuovo da mettere sul bianco che la gente vorrebbe eternamente tale perchè guai a cambiare l'ordine costituito delle cose, non bisogna muovere e smuovere ciò che è stato perennemente così. E allora: Viva il colore: mai più bianco su bianco.