Non fu semplicemente un appuntamento tra persone che, fino a quel momento, avevano provato a combattersi con guerre, sgambetti, alleanze potenti, dispetti e scomuniche.

L'incontro del 27 ottobre 1986 ad Assisi, ricco del colore delle fedi, fu l'inizio di un capovolgimento di prospettiva, una vera rivoluzione: le fedi si mettevano insieme al servizio di un progetto di bene per l'intera umanità. Scelsero di osare, di sporgersi, di provare ad abbandonare il bozzolo dei dogmi per rischiare l'incontro. Il merito è tutto di quei tenaci, fini e pazienti tessitori che restano anonimi ai più, ma che compongono una filigrana d'anima senza la quale la storia avrebbe preso un'altra piega. E pregarono. È ciò che gli riusciva meglio d'ogni altra cosa. Pregare è sempre disarmarsi accentando di camminare umilmente davanti a Dio e di sorprendersi mendicanti accanto agli uomini. Si fecero fermento e concime. Pregarono per la pace che, come l'acqua, è elemento essenziale di sopravvivenza per il mondo. E le armi per quel giorno tacquero. In tutto il mondo tacquero. Profezia di pace, speranza dei poveri, semente di bene.

 

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