Nella giornata di ieri presso l'Università della Sapienza c'è stata l'inaugurazione dell'anno accademico. Tutti i mezzi di comunicazione hanno dato rilievo all'intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e soprattutto alle affermazioni che lascerebbero intendere la sua indisponibilità ad un secondo mandato.
Un'altra occasione mancata da parte dell'informazione che avrebbe dovuto parlare della situazione del mondo universitario in Italia e, soprattutto, della scelta che gli studenti hanno fatto di dare la parola a Malila Nazari. La cerimonia prevedeva che tra i discorsi ufficiali ce ne fosse uno anche della componente studentesca. Ebbene a parlare è stata Malila Nazari, afghana, le cui parole valgono mille volte tanto perché provengono dalla condizione di diritti violati, dalla sofferenza di un intero popolo e si ergono potenti sul fallimento di un occidente inutilmente armato fino ai denti. Tra le altre cose ha detto: "Cosa c'è di potente nell'Università da farla risaltare spaventosa agli occhi di alcuni? Lo studio contribuisce a generare in noi la capacità di stabilire connessione e costruire ponti".