Avevamo dato spazio alla vicenda paradossale di Gian Andrea Franchi e Lorena Fornasir accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e di essere essi stessi parte di una rete di trafficanti di esseri umani.

Si tratta di "nonno Andrea", come lo chiamano affettuosamente i volontari dell'associazione "Linea d'ombra" e Lorena che ogni sera si recano davanti alla stazione di Trieste per curare i piedi feriti di chi arriva dopo un lungo e travagliato cammino. Il processo ha dovuto cambiare la propria sede da Trieste a Bologna perché Lorena Fornasir è giudice onorario e, per legge, deve essere giudicata da un collegio lontano da quello di appartenenza. Avviene così che tanto il Pm quanto il giudice delle indagini preliminari mettano nero su bianco che non si ravvisa l'indizio di reato per il quale dare corso a un processo. La vicenda si chiude felicemente per i due che peraltro no hanno mai smesso la propria attività di volontariato e continuano a chinarsi sui piedi della povera gente in cerca di pane e dignità. I samaritani possono proseguire a percorrere la strada da Gerusalemme a Gerico senza ombre sul proprio operato.

 

 


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