La lunga chiusura sanitaria forzata (lockdown) è stata occasione opportuna per riflettere. Un'incubazione di innovazione. Tra queste, quella di due trentenni pugliesi, Antonella Fasano e Paolo Pannarale, fondatori di Foodu.

Hanno pensato che i consumatori dovessero diventare protagonisti anche della produzione e non solo degli acquisti. Nasce così un modello di e-commerce partecipativo del mondo agroalimentare italiano. Una piattaforma dove i consumatori decidono come riempire gli scaffali, meglio: di cosa riempire gli scaffali, ovvero la qualità dei prodotti da acquistare. La seconda fase è dettata da un gruppo selezionato di consumatori (approver) che li testano a prezzo di produzione. "Le persone partecipano sia perché imparano a riconoscere la qualità dei nuovi prodotti – dice Fasano – sia perché trovano recensioni utili la selezione del nostro paniere, che al momento conta circa 500 prodotti. Ma l'obiettivo è di portarli nell'arco di 12 mesi a quota 1.500, che è la base minima per offrire una spesa completa". L'ultima novità è Mamacrowd, una campagna di raccolta fondi (equity crowdfunding) per potenziare la partecipazione delle piccole imprese locali al progetto. Insomma un percorso di consumatori consapevoli: consumattori.


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