Francesco Starace è l'Amministratore delegato di Enel. Di lui compare una lunga intervista sul Corriere della sera di ieri.
Tra le altre affermazioni c'è questa: "Chi prima e chi dopo, tutti negli ultimi dieci anni hanno capito che le rinnovabili sono competitive, convenienti e sono l'asse portante della generazione di energia elettrica dei prossimi anni. È ormai un fatto condiviso. Per l'Agenzia internazionale dell'energia (Iea) cresceranno di cinque volte nei prossimi anni. E non è un fenomeno circoscritto al mondo dell'energia elettrica, perché quando quest'ultima è prodotta con le rinnovabili sovverte alcuni canoni. Comincia a costare molto poco, stabilmente. Quindi diventa disponibile per usi diversi. Ora si elettrificano i trasporti, poi i consumi per il calore, quelli per cucinare e tanti altri. Questa è la parola del decennio: elettrificazione". Qualcuno ricordi a Starace che la scelta delle rinnovabili per molti decenni è stata proposta derisa, snobbata, glissata o ignorata. Si rispondeva che non era sufficiente per il fabbisogno, che era un azzardo, che non poteva essere. Oggi quella che qualcuno impropriamente chiama "conversione" è dettata solo dal fiuto degli affari o dalla necessità. Ma chi ci ripagherà del disastro ambientale che hanno contribuito a produrre le aziende che hanno deriso, snobbato, glissato o ignorato il grido dell'aria, della terra e delle acque?