Rinuncio a considerazioni personali per proporre uno stralcio del discorso che Papa Francesco ha pronunciato ieri davanti agli ambasciatori presso la Santa Sede.

"Naturalmente, tutti i conflitti sono agevolati dall'abbondanza di armi a disposizione e dalla mancanza di scrupoli di quanti si adoperano a diffonderle. A volte ci si illude che gli armamenti servano solo a svolgere un ruolo dissuasivo contro possibili aggressori. La storia, e purtroppo anche la cronaca, ci insegnano che non è così. Chi possiede armi, prima o poi finisce per utilizzarle, poiché, come diceva san Paolo VI, «non si può amare con armi offensive in pugno». Inoltre, «quando ci consegniamo alla logica delle armi e ci allontaniamo dall'esercizio del dialogo, ci dimentichiamo tragicamente che le armi, ancor prima di causare vittime e distruzione, hanno la capacità di generare cattivi sogni». Sono preoccupazioni rese ancor più concrete oggi per la disponibilità e l'utilizzo di armamenti autonomi, che possono avere conseguenze terribili e imprevedibili, mentre dovrebbero essere soggette alla responsabilità della comunità internazionale.

(...) La Santa Sede rimane ferma nel sostenere che le armi nucleari sono strumenti inadeguati e inappropriati a rispondere alle minacce contro la sicurezza nel 21° secolo e che il loro possesso è immorale. La loro fabbricazione distoglie risorse alle prospettive di uno sviluppo umano integrale e il loro utilizzo, oltre a produrre conseguenze umanitarie e ambientali catastrofiche, minaccia l'esistenza stessa dell'umanità". 


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