Il quattordicenne Breiner David Cucuñame e Guillermo Chacame erano due "guardiani della terra". Ma anche dell'aria, dell'acqua e della cultura ancestrale della propria comunità.
Abitavano il Nord Cauca in Colombia, una zona che ho avuto la grazia di visitare. Le cosiddette guardie portano con sé "bastone del comando" come simbolo del ruolo e del servizio che svolgono. L'etnia Nasa cui appartenevano i due giovani assassinati il 14 gennaio, è proprio quella in cui ho vissuto per una quindicina di giorni. Si trovano a difendere la propria terra dagli ex guerriglieri delle Farc, dai gruppi dei paramilitari e dall'esercito. Tutti impegnati a mettere le mani sulle terre da trasformare in piantagioni intensive di coca. Il narcotraffico in queste terre lascia solo le briciole, la distruzione delle terre stesse e la morte. Secondo Indepaz, l'organismo indipendente per la difesa dei diritti umani, sono stati 170 i difensori dell'ambiente assassinati nel 2021 e, dall'inizio dell'anno, sono già cinque. Se avessimo il potere di chiedere al governo colombiano quale politica sta adottando per proteggere la vita di quelle persone e di quelle terre, ne ascolteremmo con attenzione la risposta e la sua efficacia. Ora al mondo resta di piangere i 14 anni pieni di vita di Breiner David Cucuñame e tutti gli altri martiri per "la defensa de la naturaleza".