Antonella Viola è volto, voce e intelligenza conosciuti e riconosciuti per i suoi interventi televisivi sulla pandemia. È un'immunologa docente all'Università di Padova.
Su Tweet non è altrettanto presente, ma ieri ha sentito il bisogno di intervenire scrivendo: "15 giorni fa iniziava la mia nuova vita sotto scorta a seguito di una grave minaccia ricevuta per aver sostenuto la vaccinazione pediatrica. Mai come oggi quello di cui mi pento è di non averlo detto abbastanza". E a me appare del tutto fuori dal mondo che una persona di scienza debba essere sottoposta a misure di protezione per le sue idee. Posso capire (mai giustificare) quelli che devono difendersi da chi vede compromessi i propri privilegi o i propri affari da una persona che denuncia pubblicamente malaffare e intrighi, o chi suscita l'odio nelle persone che si sentono ferite da chi offende il proprio credo religioso, ma come è possibile arrivare a minacciare di morte lo scienziato che persegue un'idea, una ricerca, una proposta di salvaguardia della vita delle comunità? Anche solo pensare di giungere a usare la violenza contro chi la pensa diversamente alla luce della scienza, non rende più solide le ragioni di chi dissente, piuttosto le indebolisce. In ogni caso credo che quelle minacce e quella scorta rappresentino la misura dei nostri paradossi quotidiani.