C'è un Trattato Internazionale per l'abolizione delle armi nucleari (TPNW) già in vigore ma che l'Italia, come tutti gli altri Paesi Nato non hanno firmato. Farlo sarebbe un passo avanti verso la pace.
Ma qualche giorno fa la Commissione Esteri della Camera ha approvato una risoluzione in cui chiede al governo di considerare più attentamente l'adesione al Trattato. Solo Fratelli d'Italia ha votato contro. Quell'atto è importante perché i parlamentari scrivono che l'Italia "ha sempre ribadito che l'obiettivo di un mondo senza armi nucleari è uno dei cardini della propria politica estera" e che: "le armi nucleari costituiscono ancora oggi una grave minaccia per l'umanità ed è quindi fondamentale continuare gli sforzi per la loro riduzione con l'obiettivo di una definitiva eliminazione". Nero su bianco scrivono che le conseguenze umanitarie e ambientali catastrofiche di un conflitto nucleare sarebbero irreversibili e "appaiono inconciliabili con il diritto internazionale". Ma allora che aspettiamo? Possibile che la nostra adesione alla Nato debba tradursi sempre in sudditanza obbediente agli Usa? Possibile che non si riesca a trovare il coraggio di aiutare la pace?