In questo giorno, come ogni anno, dovrei scrivere qualche nota per chiedere a me stesso, a chi legge e alle istituzioni, perché domani la Festa della Repubblica dev'essere celebrata con una parata militare.

Perché a rappresentare la forma della comunità nazionale scelta nella libertà e nella democrazia devono essere le armi e non l'arte e l'ingegno, il lavoro su cui peraltro è fondata e le famiglie che ne sostengono il cammino tutti i giorni? Per quanto ci si sforzi, finora nessuno è riuscito a convincermi dell'opportunità della parata che ostenta gli strumenti di morte. Permettetemi di sottolineare che l'inopportunità di quella scelta è ancora più evidente in questo 2022 in cui la guerra che tuona sulla soglia di casa ci fa toccare con mano il disgusto, l'amarezza e il dramma della distruzione, della sofferenza e della morte generata dal conflitto armato. Non è cosa da celebrare ma da deplorare, anzi da ripudiare. Ecco, la Repubblica italiana per celebrarsi in questa giornata mette in piazza, esalta e applaude ciò che ripudia, ovvero che le fa schifo. Roba da manicomio!


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